Stress e iper lavoro aumentano il rischio di malattie mentali: l'annuncio della Società Italiana di Psichiatria

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Ritmi lavorativi frenetici e poco tempo per sé stanno mettendo a rischio la salute mentale

Nel mondo lavorativo di oggi i ritmi frenetici e le lunghe giornate trascorse al lavoro lasciano poco spazio al riposo e al tempo libero; l'equilibrio tra vita professionale e personale è sempre più difficile da mantenere, con inevitabili effetti negativi sul benessere psichico delle persone. La pressione crescente, unita a condizioni di lavoro spesso precarie, sta portando a un incremento di problemi legati alla salute mentale. A lanciare l'allarme è la Società Italiana di Psichiatria, che sottolinea come questi fattori stiano contribuendo all'aumento di disturbi psicologici tra i lavoratori di ogni settore, come riportato da Ansa.it.

Aumentano i rischi per la salute

La Società Italiana di Psichiatria (SIP) ha evidenziato come ambienti di lavoro stressanti e ostili, uniti a condizioni di precarietà lavorativa e finanziaria, siano fattori di rischio per lo sviluppo di gravi disturbi mentali. Secondo la Sip il 15% della popolazione mondiale che lavora soffre già di disturbi psichici e la situazione non sembra migliorare. L'iper lavoro e il burnout colpiscono sia i pazienti che i medici, che spesso devono far fronte a condizioni di sicurezza inadeguate e carichi di lavoro insostenibili. Lo stress prolungato e la mancanza di adeguate tutele sono considerati tra le principali cause dell'aumento dei problemi di salute mentale, con effetti devastanti sul benessere individuale e collettivo.

L'urgenza di intervenire

L'iper lavoro e lo stress costante, se non gestiti adeguatamente, possono sfociare in gravi disturbi mentali come depressione e ansia. La SIP ha ribadito l'importanza di creare ambienti di lavoro più sani e inclusivi, dove lo stigma verso le malattie mentali venga ridotto attraverso la sensibilizzazione e la formazione. Senza un intervento immediato il numero di persone colpite da patologie psichiche supererà presto quello delle malattie cardiovascolari. Inoltre il ridotto numero di Dipartimenti di Salute Mentale, e la mancanza di professionisto come gli psichiatri, rende sempre più difficile fronteggiare la crescente domanda di supporto psicologico.

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