
Le diverse posizioni in cui dormiamo e il loro impatto sul riposo: qual è la migliore?
Ognuno ha una posizione preferita per dormire ma la scelta non dipende solo da un fattore di comodità: le abitudini notturne cambiano con l’età e possono influenzare la qualità del riposo. Alcuni studi stanno cercando di analizzare in modo più approfondito queste tendenze. In Danimarca, ad esempio, i ricercatori hanno utilizzato sensori applicati al corpo per monitorare i movimenti durante la notte, rivelando che la maggior parte delle persone dorme sul fianco. A Hong Kong, invece, si sta sviluppando un sistema a infrarossi per tracciare la posizione nel sonno attraverso la coperta. Ecco quali sono le posizioni migliori per dormire, stando a quanto riportato dai sopracitati studi scientifici.
Dormire sulla schiena (posizione supina)
Dormire sulla schiena è una delle posizioni più comuni e rappresenta circa il 38% del tempo trascorso a dormire. Alcuni studi hanno evidenziato che questa postura può avere effetti positivi sulla colonna vertebrale, favorendo un allineamento corretto del corpo. Tuttavia dormire in questa posizione può anche aumentare il rischio di russamento e apnee notturne, disturbando sia il sonno di chi riposa in questo modo sia quello del partner. Per questo motivo molte persone tendono a preferire altre posizioni che riducano tali disturbi respiratori. Gli esperti, ad ogni modo, consigliano l’uso di cuscini ergonomici per migliorare il comfort e ridurre gli effetti negativi legati a questa postura.
Dormire sul fianco
Dormire sul fianco è la scelta più diffusa, soprattutto con l’avanzare dell’età; questa posizione risulta particolarmente efficace per ridurre il russamento e migliorare la qualità del sonno. Alcune ricerche hanno evidenziato una lieve superiorità del lato destro rispetto al sinistro in termini di riposo. Tuttavia dormire su un fianco in modo scorretto può portare a dolori al collo e alla schiena, specialmente se la postura è scomposta. Per evitare problemi muscolari e articolari gli esperti suggeriscono di mantenere un adeguato supporto per il corpo con materassi e cuscini che favoriscano una posizione allineata durante la notte.
Dormire sulla pancia
Dormire a pancia in giù, infine, è la meno consigliata perché può causare problemi cervicali in quanto il collo e la colonna vertebrale restano in una posizione innaturale, generando tensioni e contratture. Questa postura impedisce l’allineamento corretto della colonna e aumenta la pressione su alcune aree del corpo, provocando fastidi a lungo termine. Inoltre può creare difficoltà respiratorie visto che il viso è spesso schiacciato sul cuscino. Tuttavia questa posizione riduce il russare e può migliorare la qualità del sonno per chi soffre di apnea. Alcune persone, infine, trovano in questa maniera di riposare sollievo a dolori a spalle e braccia grazie alla distribuzione del peso.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.