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Tamponi, la maggior parte delle farmacie manterrà il prezzo inalterato

Tamponi anti-Covid, ecco cosa cambierà con la liberalizzazione dei prezzi: la presa si posizione di Federfarma

Tamponi, la maggior parte delle farmacie manterrà il prezzo inalterato
Tamponi anti-covid (foto Pixabay)

Tamponi, nonostante la liberalizzazione la maggior parte delle farmacie manterrà il prezzo inalterato

Stando a quanto affermato da Federfarma, non ci sarà un aumento del prezzo dei tamponi nelle farmacie. Nonostante infatti sia ormai scaduto il Protocollo del Commissario Straordinario, Figliuolo, i costi dei tamponi non subiranno alcuna variazione, poiché si tratta di uno strumento di fondamentale importanza per permettere ai cittadini di svolgere tutte le attività sia personali che lavorative in totale sicurezza e tranquillità. Per questo motivo, i tamponi continueranno ad essere effettuati al costo di 15 euro, così da poter essere ancora accessibile a tutta la popolazione senza particolari problemi.

La presa di posizione di Federfarma

In particolar modo, la Federfarma si è rivolta alle farmacie lombardi: in tutta la regione infatti, circa 1800 farmacie sono state impegnate in questi anni nell’effettuare tamponi antigenici. Parliamo circa del 60% delle farmacie totali presenti in tutta la Lombardia, sottolineando dunque anche lo sforzo fatto dalla regione e da tutti i farmacisti. Queste ultime quindi, non aumenteranno i prezzi dei tamponi, che sarà ancora del prezzo calmierato di 15 euro proposto dal Protocollo Figliuolo, nonostante la sua recente scadenza e la fine dello stato d’emergenza nel nostro paese.

La normativa antitrust

E’ bene ricordare la presenza della Normativa antitrust, a causa della quale Federfarma non può in alcun modo imporre agli associati i prezzi da praticare: tuttavia, a seguito di un lungo colloquio tra i vertici di Federfarma e l’Assessore al Welfare, Letizia Moratti, si è deciso di proseguire su questa strada, facendo ai farmacisti questo invito. C’è molta fiducia a riguardo e questo per diversi motivi. CONTINUA A LEGGERE…

Cosa cambierà con la fine dello stato di emergenza

Tutte le farmacie infatti, hanno erogato in questi anni di emergenza questa tipologia di servizio su base volontaria, senza essere in alcun modo obbligati: si presume dunque, anche a causa della mancata domanda conseguente alla riduzione della curva e alla fine dello stato d’emergenza, che decideranno di proseguire su questa strada, per andare ancora incontro alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. Lasciando i prezzi inalterati infatti, le farmacia continueranno ad avere un ottimo vantaggio in quanto sono in grado di offrire ai cittadini servizi identici a quelli di altri erogatori, ma a prezzi decisamente inferiori.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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