Tar blocca la sospensione dei militari non vaccinati: si prospetta l'incostituzionalità dell'obbligo vaccinale
Ecco le possibili conseguenze e le implicazioni derivanti dalla decisione del Tribunale Amministrativo Regionale
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Tar, bloccata la sospensione dal lavoro e dallo stipendio per alcuni militari che non si sono sottoposti al vaccino anti-Covid
Dopo il ricorso presentato da alcuni militari non vaccinati, il Tar ha disposto il blocco di alcuni provvedimenti sospensivi dal lavoro per una presunta illegittimità costituzionale della legge introduttiva dell'obbligo vaccinale per determinate categorie di lavoratori. Tutto parte dalla serie di provvedimenti adottati dal Governo in materia di contenimento della pandemia da covid-19 e contenuti nel decreto legge 172/2021, convertito poi in legge n.3/2022. Secondo quanto qui stabilito, una serie di categorie professionali si son viste addossare l'obbligo vaccinale per poter svolgere la propria attività lavorativa, obbligo esteso anche alla somministrazione della terza dose di richiamo. Da leggere anche Green Pass e vaccini perno della nuova normalità: le parole di Ricciardi
Le conseguenze dell'inadempienza
Tra le categorie interessate dall'obbligo vaccinale, oltre a tutto il personale sanitario e para-sanitario, insegnanti e personale ATA, anche gli appartenenti alle forze dell'ordine di ogni categoria. Ma cosa accade se non si rispetta l'obbligo vaccinale? La legge prevede che dopo un primo richiamo da parte del datore di lavoro, se si persiste nel non vaccinarsi la conseguenza è quella della sospensione dal lavoro (non la perdita) e dallo stipendio. Come spesso accade, non tutti i lavoratori delle categorie interessate dall'obbligo vaccinale si sono fatti intimorire dalle conseguenze e hanno deciso di non vaccinarsi, e tra questi anche un folto gruppo di militari e dipendenti delle forze dell'ordine.
La sentenza del Tar
Ricordiamo che l'obbligo vaccinale per tali categorie di professionisti è entrato in vigore il 15 dicembre scorso. Così, anziché procedere con la vaccinazione anti covid, 26 militari hanno scelto, legittimamente, di presentare ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento di sospensione dal lavoro notificatogli per violazione dell'obbligo vaccinale contenuto nella legge n.3/2022 in materia di contenimento della pandemia e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali. Dopo una sommaria valutazione del caso, il Tar del Lazio ha rilevato una probabile violazione di legittimità costituzionale del decreto legge che introduce l'obbligo vaccinale e di conseguenza ha deciso di accogliere il ricorso e sospendere medio tempore, ovvero momentaneamente, il provvedimento di sospensione dal lavoro dei militari, rimandando al 16 marzo la trattazione collegiale in camera di consiglio. CONTINUA A LEGGEERE…
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Si dovrà attendere il 16 marzo
Non bisogna prendere il provvedimento del Tar come qualcosa di definitivo, trattandosi difatti di una sola revoca momentanea del provvedimento di sospensione dal lavoro dei militari. Infatti, già dal prossimo 16 marzo la decisione del Tar potrebbe essere ribaltata dallo stesso giudice in seduta collegiale, oppure dalla Corte Costituzionale, unica in grado di decidere in merito alla illegittimità costituzionale di una norma giuridica.
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