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Terza dose, il presidente dell’Aifa ammette: “Possibilmente la faremo a tutti gli italiani”

La terza dose a tutti gli italiani è un'ipotesi plausibile secondo il presidente dell'Aifa, Palù

Terza dose, il presidente dell’Aifa ammette: “Possibilmente la faremo a tutti gli italiani”
Coronavirus, il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù - Foto YouTube

Perché è importante somministrare la terza dose di vaccino a tutti? Risponde il presidente dell’AIFA

Recenti studi hanno confermato che la risposta anticorpale contro il Covid-19 tende a diminuire dopo circa sei mesi dalla somministrazione della seconda dose di vaccino e pertanto, qualora la diffusione del virus dovesse perdurare, sarebbe necessario intervenire facendo anche una terza dose di vaccino a tutti gli italiani. Giorgio Palù, presidente dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), ha affermato che la terza dose di vaccino contro il Covid-19 potrebbe essere la soluzione opportuna per limitare la diffusione del contagio dal virus Sars-CoV2. Da leggere anche Covid, ecco cosa accade al nostro corpo quando riceviamo la terza dose di vaccino

Terza dose di vaccino obbligatoria per gli over 80

Secondo alcune indiscrezioni, se l’andamento della curva epidemiologica non dovesse migliorare, le istituzioni dovrebbero intervenire per attuare un piano di risposta che prevede come primo rimedio proprio un ulteriore richiamo di vaccino contro il Covid-19. Il Comitato Tecnico Scientifico ha confermato la necessità di proteggere prevalentemente i cittadini italiani over 80 mediante la somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid-19.

I meriti della campagna vaccinale

Durante questa pandemia la popolazione anziana è risultata quella più a rischio e pertanto dev’essere maggiormente tutelata dalla possibilità di un eventuale contagio. La campagna vaccinale attuale ha permesso di monitorare la situazione e verificare la reale efficacia dello stimolo anticorpale sia in soggetti di età differente sia a distanza di tempo. Nel corso dei primi mesi successivi al vaccino la risposta immunitaria dell’organismo è abbastanza alta e la produzione di anticorpi risulta essere sufficiente per limitare lo sviluppo della malattia grave.

Il problema del calo degli anticorpi

Purtroppo a distanza di sei mesi gli anticorpi prodotti dal corpo tendono a diminuire costantemente, esponendo nuovamente l’organismo all’attacco del virus Sars-CoV2. Molteplici vaccini prevedono la somministrazione di due, tre o addirittura quattro dosi e riguardano l’immunizzazione contro la poliomielite, la rosolia e il morbillo. Il richiamo del vaccino contro l’influenza stagionale è previsto perfino ogni anno. Le preoccupazioni in merito al vaccino contro il Covid-19 sono esagerate e la comunità scientifica sta completando gli studi proprio sull’eventuale terza dose dei vaccini Pfizer e Moderna.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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