Test salivari, per gli studenti varrà l’adesione volontaria: ecco come funzioneranno
Si attende con ansia la pubblicazione di un protocollo scolastico a cui ottemperare in occasione del rientro scolastico nel prossimo mese di settembre. L’apertura delle scuole, infatti, è fonte di grande preoccupazione e, in assenza di un intesa tra regioni e Istituto Superiore di Sanità, si rischia il collasso delle istituzioni scolastiche. La riapertura delle aule senza obbligo vaccinale per gli studenti e previsto soltanto per il corpo docente ed il personale scolastico, infatti, rende essenziale un’opera costante di monitoraggio del contagio. Secondo la bozza del nuovo protocollo di rientro, si dovrà raggiungere l’obiettivo di creare scuole sentinella nelle quali effettuare costantemente test salivari ad alunni ed insegnanti per controllare l’andamento epidemiologico. Da leggere anche Green Pass obbligatorio per i dipendenti: ecco l’avviso pubblicato da un’azienda del cesenate
La novità delle scuole sentinella
Secondo le prime indiscrezioni in merito alla bozza di protocollo pubblicate da la Repubblica, sarebbero almeno 110.000 (per ogni regione) gli studenti impegnati nell’attività di screening che rimane, comunque, su base volontaria. Il protocollo, infatti, dovrebbe riorganizzare l’attività di prevenzione al contagio rendendola sistematica ed efficiente; i primi due mesi di monitoraggio prevederebbero l’esecuzione di test salivari all’interno degli edifici scolastici mentre, per i mesi successivi, sarebbe a carico delle famiglie l’onere di testare quotidianamente i figli ogni giorni prima dell’ingresso nell’edificio scolastico.
I dettagli del protocollo
Secondo le informazioni disponibili le scuole interessate dal progetto di screening sarebbero la primaria e la scuola secondaria di primo grado che accolgono giovani studenti da 6 a 14 anni da testare con tampone salivare assai meno invasivo e più pratico di quello nasale. Saranno almeno 2 o 3 gli istituti per provincia coinvolti nell’attività di monitoraggio; i 110 mila test saranno effettuati, sempre su base volontaria, con rotazione e saranno forniti direttamente dalla struttura presieduta dal generale Figliuolo. L’Anief (associazione nazionale dei docenti e formatori), si è già dichiarata favorevole all’iniziativa, ma da allargare anche a strutture scolastiche appartenenti a ordini scolastici superiori. CONTINUA A LEGGERE…
Come funzionerà l’attività di monitoraggio?
I dettagli pratici, al momento, non sono ancora disponibili e si rimane nel campo delle ipotesi. Quel che è certo è che sarà richiesta un’adesione specifica all’attività di screening da parte delle famiglie; il primo bimestre di monitoraggio sarà effettuato a scuola e, successivamente, sarà a carico delle famiglie prima dell’ingresso a scuola. In caso di positività si seguirà il consueto iter sanitario previsto. Gli studenti che non aderiscono all’iniziativa, naturalmente, potranno continuare a seguire le lezioni senza problemi. I docenti, invece, in virtù dell’obbligo di Green Pass dovrebbero essere esclusi dall’attività di monitoraggio.
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