Trombosi venosa profonda, il dottor Giovanni Bonalumi svela il sintomo tipico: ecco cosa c’è da sapere
La trombosi venosa profonda è una patologia che provoca dei fastidi solo in qualche caso, nonostante ciò, va presa sul serio. Essa è causata dall’occlusione di una o più vene situate per l’appunto in profondità, vicino ai muscoli. Non è necessario intervenire chirurgicamente sul trombo o coagulo di sangue, a meno che non si tratti di giovani con grandi trombi, sottolinea il dottor Giovanni Bonalumi. Spesso, è sufficiente effettuare una terapia e seguire delle buone abitudini per tenerla sotto controllo.
Cosa può succedere
Come riporta la gazzetta.it, la trombosi venosa profonda, comunque non deve essere sottovalutata. I dati ci dicono che colpisce ogni anno due persone su mille. Solitamente, i trombi si formano nelle gambe, raramente nelle braccia. Quelli da temere maggiormente sono situati nella parte superiore della gamba, più in generale, il rischio aumenta quanto più sono vicini al cuore. Infatti, la malattia può provocare anche un’embolia polmonare, accade quando una parte del coagulo di sangue (trombo) si stacca e risale tramite le vene all’arteria polmonare.
Lo sostiene il dottor Giovanni Bonalumi che precisa: “I coaguli di sangue sono abbastanza pericolosi anche quando si trovano in vene di grosso calibro, come quella femorale“. Bonalumi è il responsabile della Chirurgia Vascolare dell’Istituto di Cura Città di Pavia. La trombosi venosa profonda può sfociare anche nell’ipertensione e varici, causa chiusura parziale di una vena che impedisce il ritorno del sangue verso il cuore. In alcuni casi, la malattia può provocare l’assottigliamento della pelle, altezza caviglia, dove possono svilupparsi delle ulcere.
Trombosi venosa profonda negli sportivi e nelle donne
Chi pratica sport aiuta la circolazione ed è meno soggetto a questa patologia. Tuttavia, ci sono fattori che predispongono alla trombosi venosa profonda. Il primo è relativo all’emoconcentrazione correlata al caldo e alla sudorazione che può rendere il sangue più denso. Il secondo è la rapida contrazione muscolare seguita da un altrettanto veloce decontrazione. Le donne sono più a rischio a causa dei cambiamenti ormonali tipici, come la gravidanza, la menopausa, l’assunzione della pillola anticoncezionale che influenzano la coagulazione del sangue, favorendo la formazione di trombi. Essi è più probabile che si formino dopo un intervento chirurgico ortopedico, soprattutto se si sta per tanto tempo immobilizzati.
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Il sintomo tipico della trombosi venosa profonda
Il dottor Giovanni Bonalumi, parla anche del sintomo tipico della trombosi venosa profonda: si tratta di un dolore al polpaccio che può estendersi fino alla coscia. Se il trombo è nel braccio, il dolore si avverte all’arto in questione. Un dolore di questo tipo deve convincere la persona a recarsi al pronto soccorso. Sarà un’ecodoppler a riscontrare o meno la presenza di un coagulo.
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