Trovata la spia dell'insufficienza cardiaca: trasforma il colesterolo buono in cattivo

Scompenso cardiaco, come influisce il colesterolo. Studio condotto da Cristina Banfi

Trovata la spia dell'insufficienza cardiaca: trasforma il colesterolo buono in cattivo, foto: Pixabay.com
1 di 3

Guarda la versione integrale sul sito >

La ricerca italiana

La proteina SP-B sarebbe in grado di segnalare le difficoltà del cuore e peggiorare l’insufficienza cardiaca. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università Statale di Milano e del Centro Cardiologico Monzino. Lo studio è stato pubblicato sull’International Journal of Cardiology, come riportano tg24.sky.it e adnkronos.com. Questa spia nel sangue è in grado di dare informazioni sulle condizioni del cuore e potrebbe risultare preziosa per sviluppare nuovi test che consentano di agire in maniera più tempestiva ed efficace.

Scompenso cardiaco, come influisce il colesterolo

Il cuore non è in grado di assolvere correttamente la propria funzione di pompa quando si è in presenza di scompenso cardiaco. Tutto ciò significa che il sangue non arriva in maniera sufficiente agli organi. I riercatori italiani hanno dimostrato che la molecola è assente nei soggetti sani e presente invece nei pazienti con insufficienza cardiaca e un danno ai polmoni. Cristina Banfi è tra gli autori dello studio e spiega che lei ed i suoi colleghi hanno riscontrato che maggiore è il valore di SP-B nel sangue e peggiore è la prognosi dello scompenso. Gli studiosi hanno anche osservato che la proteina tende a legarsi con il colesterolo HDL,  quello considerato buono. Questo legame però è nocivo perché il colesterolo non svolge più il suo ruolo.Il colesterolo buono diventa in questo caso un elemento in grado di aggravare lo scompenso cardiaco.

Diagnosi difficile

Secondo i ricercatori non esistono ancora veri marcatori plasmatici dello scompenso e la diagnosi viene formulata con test funzionali, come ad esempio il test da sforzo, che non possono sempre essere proposti a pazienti anziani. La diagnosi dell’insufficienza cardiaca è spesso difficoltosa, a causa dei molti fattori che possono determinare la sindrome. I ricercatori stanno cercando di sviluppare tecnologie che consentano di misurare la proteina SP-B in maniera precisa con un test specifico sui campioni di sangue che potrebbe essere molto importante per capire come strutturare le terapie.


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 3
2 di 3

Guarda la versione integrale sul sito >

Nuovo test del sangue

Gli scienziati hanno sviluppato un rapido esame del sangue che rileva l'insufficienza cardiaca in una fase precoce.Il nuovo test, che viene destinato per un utilizzo futuro al servizio sanitario nazionale, è molto più accurato del controllo corrente e potrebbe aiutare centinaia di migliaia di persone. Al momento, i medici misurano i livelli di una proteina chiamata peptide natriuretico di tipo B (BNP) nel sangue attraverso un esame del sangue standard. Alti valori di questa proteina indicano un rischio di insufficienza cardiaca, ma l'obesità, l'età avanzata e alcuni farmaci spingono anche su livelli di BNP, il che significa che il test non è del tutto affidabile, come riporta dailymail.co.uk

Gli esperti hanno risolto il problema

Ora gli esperti della Queen's University di Belfast hanno ora risolto questo problema misurando il BNP insieme ad altre proteine ​​chiave nel sangue. Il loro studio ha identificato 25 proteine ​​trovate nel sangue dei pazienti con insufficienza cardiaca. Ulteriori test su 400 campioni di sangue, prelevati da pazienti con o senza insufficienza cardiaca, hanno rivelato che le 25 proteine ​​più i livelli di BNP hanno fornito una diagnosi significativamente più accurata di insufficienza cardiaca, che colpisce circa 920.000 persone nel Regno Unito. Gli esperti stanno ora raccogliendo campioni da pazienti di tutto il Regno Unito, Irlanda, Francia, Grecia e Stati Uniti per confermare i loro risultati.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 3
3 di 3

Guarda la versione integrale sul sito >

Le dichiarazioni della dottoressa

La dott.ssa Claire Tonry, ricercatrice presso la Queen's, ha dichiarato: “C'è un'urgente necessità di sviluppare test in grado di diagnosticare l'insufficienza cardiaca in uno stadio precedente e con maggiore accuratezza. Stiamo effettuando ulteriori ricerche per vedere se questo sarà uno strumento clinicamente utile per la diagnosi di insufficienza cardiaca". I risultati sono stati pubblicati alla British Cardiovascular Society Conference di Manchester.

Guarda la versione integrale sul sito >

3 di 3


Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.