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Trovate tracce di microplastiche per la prima volta negli organi genitali degli uomini: la clamorosa scoperta

L'obiettivo di un recente studio scientifico è stato quello di valutare la potenziale aggregazione di MP nel tessuto del pene: cosa si è scoperto

Trovate tracce di microplastiche per la prima volta negli organi genitali degli uomini: la clamorosa scoperta
Microplastiche - foto youtube

Le microplastiche rappresentano sempre di più una seria minaccia alla salute dell’uomo: ecco cosa è stato scoperto di recente

La proliferazione delle microplastiche (MP) rappresenta una minaccia ambientale e sanitaria sempre più incombente e insidiosa. Con un diametro inferiore a 5 mm, gli MP si sono infiltrati negli ecosistemi atmosferici, d’acqua dolce e terrestri, riuscendo anche a penetrare beni di largo consumo come ad esempio i frutti di mare, il sale marino e le bevande che sono contenute in bottiglie di plastica. Le loro dimensioni molto modeste li rendono suscettibili alle interazioni chimiche con fluidi e tessuti fisiologici, sollevando problemi di bioaccumulo e tossicità.

Microplastiche, come penetrano nel nostro corpo

L’esposizione umana alle MP avviene attraverso l’ingestione, l’inalazione e il contatto cutaneo. Fino a qualche giorno fa non erano mai state trovate tracce di MP nel tessuto del pene. L’obiettivo di un recente studio scientifico è stato proprio quello di valutare la potenziale aggregazione di MP nel tessuto del pene. Campioni di tessuto sono stati estratti da sei individui sottoposti a intervento chirurgico per una protesi peniena gonfiabile multicomponente (IPP).

Come è stato condotto lo studio

I campioni sono stati ottenuti dai corpora utilizzando la pinza Adson prima della dilatazione della corporotomia e dell’impianto del dispositivo e posti in vetreria pulita. Un campione di controllo è stato raccolto e conservato in un contenitore di plastica per campioni McKesson. Le frazioni di tessuto sono state analizzate utilizzando il sistema di imaging chimico Agilent 8700 Laser Direct Infrared (LDIR) (Agilent Technologies). Inoltre, la morfologia delle particelle è stata studiata mediante un microscopio elettronico a scansione (SEM) Zeiss Merlin, che completa l’intervallo di rilevamento di LDIR al di sotto 20 µm.

Cosa si è scoperto

Lo studio ha rilevato la presenza di particelle più piccole fino a 2 µm. E’ stata rilevata anche la presenza di sette tipi di MP nel tessuto del pene, con polietilene tereftalato (). 47,8%) e polipropilene (34,7%). Il rilevamento di MP nel tessuto del pene potrebbe sollevare importanti domande e perplessità sulle ramificazioni degli inquinanti ambientali sulla salute sessuale e sul sistema riproduttivo maschile. Serviranno ulteriori studi per capire quanto le microplastiche possano incidere anche a livello genetico.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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