Tumore al cervello, Arturo Gravalos è morto a 25 anni: ecco quali sono i sintomi spia della malattia
di Marco Reda
Annunciata la scomparsa del ciclista Arturo Gravalos, scomparso giovanissimo a causa di un tumore al cervello: ecco come si manifesta
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Il giovane ciclista Arturo Gravalos è scomparso a causa dell'aggravarsi di un tumore al cervello: ecco i “sintomi spia"
Non ce l'ha fatta Arturo Gravalos, il ciclista spagnolo di soli 25 anni scomparso poche ore fa a causa di un terribile tumore al cervello: il ragazzo, corridore per la Eolo-Kometa, soffriva da due anni di questa grave patologia e da aprile era ricoverato in ospedale per l'aggravarsi della malattia. Ad annunciare la morte dell'atleta con un comunicato è stata la sua stessa squadra, impegnata in questi giorni nel Giro d'Italia e che perciò nella tappa odierna (Borgofranco Ivrea-Crans Montana) sta correndo con il lutto al braccio.
Chi era Arturo Gravalos
Arturo Gravalos, nato a Saragozza (Spagna) il 2 marzo 1998, era diventato ciclista professionista nel 2021 con la Kometa grazie a un 43° posto al GP Lugano (miglior risultato da esordiente). Solo pochi mesi dopo la scoperta della malattia e la lunga lotta che ha portato, purtroppo, alla sua scomparsa prematura. Il tumore al cervello è tra l'altro uno dei più aggressivi e pericolosi in circolazione, specialmente per una persona giovane. Ma quali sono i sintomi che fungono da campanello d'allarme di questa malattia? Ce lo spiega Dire.it.
I campanelli d'allarme del tumore
Si tratta di sintomi generici che non sono riconducibili al 100% a una neoplasia cerebrale, tuttavia se si manifestano con estrema frequenza sarebbe il caso di effettuare dei controlli approfonditi. Il tumore al cervello può avere come segnali piccoli problemi di memoria, disorientamento, difficoltà a trovare le parole, cefalea persistente che peggiora nel tempo oppure manifestazioni più eclatanti come veri e propri disturbi del linguaggio, del campo visivo, della forza nelle gambe o nelle braccia, o atti epilettici.
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Il parere dell'esperto
Il tumore del cervello, nonostante la sua gravità, non è sempre letale. Il Professor Christian Brogna, esperto internazionale nella chirurgia avanzata dei tumori cerebrali e del midollo spinale, ha spiegato alla stessa Dire che “ci sono tumori benigni, i quali malgrado abbiano una biologia benigna creano deficit neurologici invalidanti a causa del punto in cui sono localizzati, e poi ci sono i tumori maligni ma anche tra questi vanno fatte le dovute differenze. Ecco perché è fondamentale che il neurochirurgo abbia un’expertise specifica, che sappia affrontare la loro complessità gestionale e non tratti allo stesso modo patologie che sono completamente diverse. La strategia d’intervento va raffinata in base a ogni singolo caso”
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
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