
Incremento di tumori al colon tra le persone di età inferiore ai 50 anni
Il Direttore dell’Unità Complessa di Chirurgia Colon-Rettale presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’oncologo Isacco Montroni, avverte che non è più possibile considerare l’età anagrafica come un fattore di protezione contro il tumore al colon. Infatti, le diagnosi tra gli under 50 sono in costante aumento. Come riporta msn.com, gli ultimi dati forniti dall’ente, dicono che circa 50.000 nuovi casi ogni anno vengono registrati. Montroni precisa che il tumore al colon colpisce sempre più persone sotto i 50 anni, in particolare quelli di età compresa tra i 30 e i 45 anni. A seguire, ecco cosa afferma l’oncologo rispetto all’aumento dei casi tra i giovani, quali sono le cause e soprattutto quali sono i sintomi da non sottovalutare.
Perchè sono in aumento i casi tra i giovani e quali sono le cause
Il tumore del colon-retto rappresenta una malattia molto comune, con una maggiore incidenza nella popolazione maschile e femminile over 65. La fascia di età con il picco d’incidenza si attesta intorno ai 70 anni, che coincide con il termine del programma di screening in molte regioni. Ma è proprio da quel momento che si registra un numero più elevato di casi. Tuttavia, negli ultimi 10 anni si è osservato un importante incremento delle diagnosi anche tra pazienti con meno di 50 anni. Inizialmente si parlava di un numero e di una quantità minima e sporadica, ma ora la percentuale è cresciuta in modo significativo. Appare evidente che, rispetto al totale, rappresenta ancora una minoranza, circa il 15%. Ma è anche vero che si può certamente affermare che negli ultimi 20 anni l’incidenza è aumentata. Gli stili di vita e la dieta hanno una significativa influenza sulla nostra salute. Entrando nel dettaglio, non seguire una dieta mediterranea può contribuire alla formazione di polipi in pazienti affetti da poliposi familiare. Esistono evidenze che dimostrano come la dieta mediterranea, unita a un corretto stile di vita e all’assenza di fumo, abbia un forte impatto sul funzionamento del nostro intestino.
Sintomi
Il primo sintomo da prendere in considerazione e che è anche il più frequente, è il sanguinamento che spesso viene frainteso. Infatti, solitamente quando una persona giovane si presenta con questo problema, si tende a credere che sia semplicemente dovuto alle emorroidi. Ciò nonostante, si tratta di un campanello d’allarme anche per la popolazione giovanile. Non si può derubricare come un semplice disturbo intestinale o una sindrome dell’intestino irritabile: è necessario approfondire la situazione tramite un esame endoscopico, come la colonscopia. Adesso, vediamo quali sono gli altri sintomi da non sottovalutare.
Altri segnali da non sottovalutare
Il secondo segnale rilevante è l’alterazione delle abitudini intestinali, caratterizzata da episodi improvvisi di stitichezza o al contrario da episodi di diarrea intervallati a grave stipsi. Spesso, si associa anche la perdita di muco dal canale anale e, naturalmente, il dolore addominale. Tuttavia, questi sintomi sono piuttosto generici. Se si decidesse di eseguire una colonscopia a ogni persona che riferisca dolore addominale, si rischierebbe di non praticare una medicina di qualità, perché il dolore da solo non è rappresenta un indicatore sufficiente. Però, la combinazione di due o più sintomi, soprattutto se accompagnata da un generale senso di malessere e da una perdita di peso, diventa un segnale che va valutato con attenzione.
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