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Tumore al colon, questo segnale nascosto ti consente di riconoscerlo in anticipo

Grazie ad uno studio coordinato dal professor Nicola Segata del Dipartimento Cibio dell'Università di Trento è stato scoperto un nuovo modo per diagnosticare il tumore al colon

Tumore al colon, questo segnale nascosto ti consente di riconoscerlo in anticipo
Tumore al colon, una nuova scoperta ti consente di riconoscerlo in anticipo. Fonte foto: pixabay.com

Tumore al colon, aumentano i casi tra i giovani

Generalmente il tumore al colon colpisce soprattutto le persone che hanno un’età compresa tra i 60 ed i 75 anni. Ultimamente, però – secondo quanto riportato da “Ok-salute.it” – le diagnosi tra i giovani stanno aumentando in maniera esponenziale e la causa di tutto ciò è ascrivibile in particolar modo a due fattori: la sedentarietà e l’essere in sovrappeso. In generale, il tumore al colon è una malattia che interessa ogni anno circa 50.000 pazienti.

Quali sono i principali sintomi di tumore al colon?

Secondo quanto riportato da “Pazienti.it”, i principali sintomi di tumore al colon sono i seguenti: emorragie interne, anemia, una perdita improvvisa ed apparentemente inspiegabile di peso, unita ad un senso di forte stanchezza e affaticamento. A questi sintomi si aggiungono anche il respiro affannato, il dolore avvertito nella parte destra dell’addome, la presenza di una massa palpabile nella medesima zona dell’addome ed il sangue occulto nelle feci.

Cosa sono il microbiota ed il microbioma?

Un nuovo studio realizzato sul microbiota intestinale ha consentito di realizzare un’importante scoperta nella lotta al tumore al colon. Prima di entrare nello specifico della ricerca, però, occorre chiarire cosa si intende quando si parla di microbiota e microbioma. Quando si fa riferimento al microbiota – secondo quanto è possibile leggere su “Ok-salute.it” – si parla dell’insieme dei microrganismi che si trovano sulla superficie e nei diversi distretti che caratterizzano il corpo umano. Nel momento in cui si fa riferimento al corredo genetico di questi microrganismi, allora si parla di microbioma. All’interno del microbiota intestinale vi sono più di 1000 specie differenti di batteri che in modo diverso tra loro contribuiscono in maniera sostanziale al benessere del nostro organismo.

Tumore al colon, i risultati di un nuovo studio

Secondo quanto riportato da “Ok-salute.it”, un nuovo studio coordinato dal professor Nicola Segata del Dipartimento Cibio dell’Università di Trento – realizzato grazie alla collaborazione con Humanitas, IEO, ligm di Torino e Dipartimento dell’Università di Torino – ha fatto emergere dei risultati che consentono di associare la variazione della composizione batterica del microbioma intestinale con le fasi precoci che caratterizzano l’insorgenza del cancro al colon-retto. A questo punto, dunque, viene da porsi una domanda: in concreto, dopo questa scoperta, cosa cambia nella diagnosi del tumore al colon? La risposta è molto semplice: se, infatti, fino ad oggi l’esame per il cancro al colon si realizzava attraverso la ricerca di sangue occulto nelle feci, oggi tale esame potrebbe essere affiancato o addirittura sostituito con un esame delle feci dal valore addirittura predittivo, consentendoci di valutare la composizione batterica del microbioma.

Tumore al colon, le parole dell’esperta

La nuova scoperta realizzata grazie allo studio coordinato dal professor Nicola Segata consente di compiere un importante passo in avanti nella lotta al tumore al colon. Secondo quanto riferito dalla professoressa Maria Rescigno – una delle autrici dello studio e docente di Humanitas University – e riportato da “Ok-salute.it”, con l’esame delle feci finalizzato alla ricerca del sangue occulto si ha la possibilità di evidenziare la presenza del cancro solamente in una fase avanzata della malattia. Ora, invece – dopo che sono state realizzate delle analisi sul campione di feci di un migliaio di persone malate di tumore al colon – si è scoperta una stretta relazione tra microbiomia e la malattia stessa in quelle persone che presentano un microbioma intestinale diverso. In altre parole, dunque, all’interno delle feci di queste persone è stata rinvenuta la presenza di una decina di batteri in comune che, dunque, indicano l’insorgenza di questo tumore. Grazie all’identificazione di questi batteri dunque, la professoressa Maria Rescigno ha spiegato che “potrebbe essere possibile una nuova tipologia di diagnosi del tumore al colon-retto basato proprio su questi ceppi che nei malati risultano modificati rispetto ai controlli“.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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