
Tumore al colon, che cos’è?
L’intestino è l’organo che si occupa dell’assorbimento delle sostanze nutritive che provengono dall’alimentazione. Secondo quanto riportato da “Airc.it”, il tumore del colon-retto è determinato dalla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa che riveste questo organo. Quando si parla di tumore al colon occorre distinguere quello del colon vero e proprio e il tumore del retto, vale a dire l’ultimo tratto dell’intestino.
Tumore al colon-retto, quanto è diffuso?
Secondo quanto riportato da “Airc.it”, nei Paesi occidentali il tumore al colon-retto rappresenta il secondo tumore maligno per incidenza dopo quello al seno nelle donne ed il terzo dopo quelli al polmone e alla prostata per quanto riguarda gli uomini. Tale malattia risulta essere piuttosto rara prima dei 40 anni, mentre è maggiormente diffusa tra coloro che hanno un’età compresa tra i 60 ed i 75 anni, con poche distinzioni tra uomini e donne
Tumore al colon-retto, quali sono i principali sintomi?
Quando si parla dei sintomi del tumore al colon-retto – come riportato da “Airc.it” – occorre sottolineare come questi siano piuttosto variabili a seconda della sede del tumore stesso, della sua estensione, oltre che della presenza o meno di ostruzioni o emorragie. Spesso, dunque, i sintomi di questo cancro risultano sovrapponibili a quelli di altre malattie addominali o intestinali. In tal senso i sintomi precoci che si presentano possono essere un senso generalizzato di stanchezza, la mancanza di appetito, uniti ad altri sintomi più gravi come ad esempio l’anemia o la perdita di peso, vale a dire segnali che spesso vengono sottovalutati dai pazienti. Inoltre, un primo campanello d’allarme del tumore può essere rappresentato da stitichezza ostinata alternata a diarrea.
Tumore al colon-retto, mangiare pesce riduce i rischi
Secondo quanto riportato da “Ok-salute.it“, una nuova ricerca realizzata dall’Università di Oxford, in collaborazione con la IARC (Agenzia Internazionale per la ricerca sul Cancro), ha dimostrato come mangiare almeno tre porzioni di pesce a settimana riduca il rischio di ammalarsi di cancro al colon-retto. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno monitorato le abitudini alimentari di quasi mezzo milione di persone (per la precisione 476.160) che hanno compilato dei questionari nei quali indicavano quanto spesso erano soliti mangiare alcuni cibi. All’interno del questionario i partecipanti dovevano includere anche informazioni più dettagliate sul tipo di pesce (bianco, grasso o magro). Tutti coloro che hanno preso parte alla ricerca sono stati monitorati per 16 anni e 6291 di loro si sono ammalati di tumore al colon-retto.
Tumore al colon-retto, i risultati della ricerca
I risultati della ricerca hanno dimostrato che – come riportato da “Ok-salute.it” – mangiare circa 360 grammi di qualsiasi pesce a settimana risulta essere legato ad una riduzione del 12% dei rischi di ammalarsi di tumore al colon-retto, rispetto a coloro che sono soliti mangiare solo 64 grammi di pesce a settimana. Va inoltre aggiunto che chi mangia 125 grammi ogni 7 giorni di pesce grasso (vale a dire salmone o sardine ad esempio), vede abbassarsi il rischio di contrarre questo tumore del 10%. Ricordiamo che una porzione di pesce risulta essere orientativamente pari a 100 grammi.
Tumore al colon-retto, perché il pesce aiuta a ridurre i rischi?
Il team di esperti che ha realizzato la ricerca ha spiegato che a svolgere un ruolo fondamentale nella riduzione del rischio di contrarre il tumore al colon-retto sono i preziosi Omega 3. Questi – come si legge su “Ok-salute.it” – hanno un effetto di natura protettiva sul corpo, prevenendo le infezioni. I dati della ricerca non sembrano evidenziare, invece, effetti positivi per chi mangia i frutti di mare. Infine, è importante sottolineare che lo studio non ha preso in esame gli effetti dell’assunzione di integratori a base di olio di pesce. Il responsabile della ricerca per la IARC, Marc Gunter, ha sottolineato che tali integratori potrebbero avere un effetto benefico, consentendo di ridurre i rischi di contrarre il tumore, ma per accertarlo sarà necessario realizzare nuovi studi.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.