Tumore al fegato, nuove speranze per la cura
Buone notizie giungono da un gruppo di ricerca dell'Istituto Nazionale Tumori "Fondazione Pascale" per la cura del tumore al fegato
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Tumore al fegato, nuove speranze per la cura
E' sempre una bella notizia quando si compiono passi in avanti per la cura del cancro. Dal Pascale, ne arriva una che fornisce maggiori speranze per coloro che hanno un tumore al fegato. I risultati positivi si devono alle ricercatrici Angela Mauriello di Marano e Mariella Tagliamonte di Torre del Greco, vediamo di cosa si tratta, traendo spunto da vesuviolive.it.
Il tumore al fegato
Il nome specifico è carcinoma epatocellulare che provoca 800.000 vittime ogni anno. Le principali cause sono da ricondurre all'infezione cronica dai virus epatici B e C e dall'assunzione costante e ad alte dosi di alcool. Le strategie usate fino ad ora non hanno dato i risultati sperati, ma adesso c'è una speranza in più grazie alle suddette ricercatrici facenti parte del gruppo di ricerca di Luigi Buonaguro, responsabile della struttura dipartimentale di Immunoregolazione Tumorale del Pascale e leader internazionale sullo sviluppo di nuove strategie immunoterapeutiche per l’HCC.
Il risultato dello studio
Il gruppo di ricerca ha individuato combinazioni immunoterapeutiche che possono dare una risposta antitumorale più efficace e ontrobilanciare il microambiente tumorale immunosoppressivo, oltre che nuovi bersagli molecolari, in particolare neo-antigeni mutati tumore-associati. L'esito di queste di queste ricerche è stato pubblicato Cancers e Cancer Letters, due riviste oncologiche mondiali con un impatto molto alto.
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Le parole di Luigi Buonaguro e di Gerardo Botti
Luigi Buonaguro e che in questo caso si è prodigato per regalare una speranza di vita in più ai malati affetti dal tumore al fegato, ha così riferito a Repubblica: “L’unico farmaco sistemico approvato per i pazienti in fase avanzata (Nexavar) ha un’efficacia molto limitata misurabile in pochi mesi. In questo scenario, devono essere sviluppate nuove strategie terapeutiche per l’HCC e l’immunoterapia rappresenta una grande promessa." A questo proposito, come riportato anche dal sito di Repubblica, è necessario, secondo Luigi Buonaguro, adottare una ricerca traslazionale pre-clinica e clinica è necessaria per fornire dati sperimentali essenziali allo scopo di aumentarne l'efficacia".
Gli studi sul vaccino HEPAVAC, il primo al mondo sul cancro al fegato, continueranno e i risultati saranno resi noti nei primi mesi del 2020, così riferisce il direttore scientifico Gerardo Botti, per sviluppare nuove strategie terapeutiche vaccinali nell'ambito del programma regionale di lotta alle patologie oncologiche.
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