Peperoncino arma in più per la lotta al tumore al polmone
Il peperoncino potrebbe essere un’amrma in più per contrastare il tumore al polmone. A dirlo è uno studio della Marshall University Joan C. Edwards School of Medicine, che è stato presentato nel corso del meeting annuale dell’ American Society for Investigative Pathology. La capsaicina è il composto chimico che dona piccantezza ai peperoncini. Ha un effetto irritante nei mammiferi, incluso l’uomo, e produce una sensazione di bruciore nelle mucose, inclusa la bocca inclusa. E’ quello che può succedere se si mangia troppo peperoncino magari insieme ad un piatto di pasta.
La ricerca
La capsaicina potrebbe rappresentare un valido alleato per combattere le metastasi, che sono tipiche del tumore al polmone. Le metastasi spesso vanno a colpire il cervello, il fegato o le ossa. Nel corso della ricerca è stato osservato che la capsaicina è in grado di inibire il primo passo del processo che attiva la metastasi. I topi con il cancro che aveva già sviluppato le metastasi, assumendo capsaicina hanno mostrato aree più piccole di cellule tumorali metastatiche nel polmone rispetto a quelli che non hanno ricevuto lo stesso trattamento. Altri esperimenti hanno scoperto che la capsaicina inibisce l’attivazione della proteina Src. Si tratta di una proteina di segnalazione specializzata in messaggi che controllano la crescita delle cellule. Trasmette i suoi messaggi aggiungendo gruppi fosfato a particolari amminoacidi di tirosina nelle catene proteiche. Inibendo questa proteina si rallenta la diffusione delle metastasi.
Le dichiarazioni degli scienziati
Jamie Friedman, che ha condotto la ricerca, ha dichiarato: ‘Speriamo che un giorno la capsaicina possa essere usata in combinazione con altri chemioterapici per trattare una varietà di tumori polmonari‘. Ci sono però alcuni effetti collaterali poco piacevoli, come ad esempio l’irritazione gastrointestinale, i crampi allo stomaco e una sensazione di bruciore. Gli scienziati stanno cercando di scoprire effetti uguali alla capsaicina in altre sostanze che abbiano meno effetti collaterali, ma sempre in grado di contrastare lo sviluppo delle forme tumorali al polmone.
(Fonte: Messsaggero, Corriere Adriatico)
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