Tumore precoce, aumentano i casi negli under 50, i possibili fattori di rischio

Ricercatori preoccupati per l'aumento di casi di tumore in età precoce, ovvero sotto i 50 anni. Nuovo studio pubblicato su Nature.

Tumore precoce, aumentano i casi negli under 50, i possibili fattori di rischio (Foto Pixabay)
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Tumore precoce, aumentano i casi negli under 50, i possibili fattori di rischio

I ricercatori sono preoccupati in merito all'aumento dei casi di tumori negli under 50. Uno studio del Brigham and Women's Hospital, negli Stati Uniti, ha analizzato i dati di incidenza del cancro globali, concentrandosi su 14 tipi di tumore che colpiscono gli adulti con meno di 50 anni. La ricerca è stata pubblicata sul Nature Reviews Clinical Oncology ed evidenzia i possibili fattori di rischio, come riporta Sky.

Lo studio

I ricercatori hanno analizzati i dati relativi ai tumori al seno, al colon, ai reni, al fegato, al pancreas. E' stato riscontrato un significativo aumento dagli anni 90 in poi. Gli esperti hanno individuato una serie di possibili fattori di rischio che fin dall’infanzia possono aver contribuito a questa tendenza. Le persone nate nel 1960, hanno un rischio di sviluppare un cancro prima dei 50 anni più elevato rispetto a quello delle persone nate nel 1950. Questo livello di rischio continuerà a crescere nelle generazioni successive secondo Shuji Ogino, tra gli autori dello studio.

I fattori di rischio

I ricercatori hanno esaminato gli studi disponibili sui possibili fattori di rischio, analizzando le caratteristiche biologiche e cliniche dei tumori a esordio precoce rispetto a quelli a esordio tardivo. Fattori come lo stile di vita, o la dieta possono aver contribuito ad un aumento dell’incidenza dei casi. Anche fumo, alcool, obesità e sedentarietà hanno un loro peso, così come il cambiamento nel tempo delle abitudini. Secondo i ricercatori, 8 dei 14 tipi di tumori presi in riferimento sono legati al sistema digestivo, elemento che ha fatto pensare ad un coinvolgimento del microbiota intestinale. Le diete odierne, che prevedono più bevande zuccherate e alimenti trasformati sin dall’infanzia, influiscono direttamente sulla composizione del microbiota intestinale.

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I limiti dello studio

I ricercatori ammettono che lo studio però presenta dei limiti. Servirebbero molti più dati per confermare quanto lo screening e la diagnosi precoce incidano sul tasso di incidenza, così come i vari fattori di rischio influiscano sul rischio di malattia. Gli studiosi ritengono che bisognerebbe coinvolgere bambini da seguire nel corso della vita, per raccogliere maggiori dati e abitudini di vita.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.