Tumore prostata, dai funghi potrebbe arrivare un farmaco efficace

Il fungo prataiolo bianco (Agaricus bisporus) è il fungo commestibile più coltivato al mondo che potrebbe rallentare il tumore alla prostata

Foto Wikimedia Commons
1 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

I farmaci per curare alcune forme di tumore potrebbero derivare anche dagli alimenti: ecco la nuova scoperta che proviene dagli Usa

Sappiamo ormai come prodotti naturali come i funghi esotici o la stessa criniera di leone possono diventare anche “farmaci” in grado di curare o fungere da coadiuvanti per combattere patologie o disturbi. Adesso si è scoperto che anche alcuni corpi fruttiferi fungini più basilari possono celare potenti benefici per il nostro sistema immunitario.

Cosa si è scoperto

Il fungo prataiolo bianco (Agaricus bisporus) è il fungo commestibile più coltivato al mondo e, sebbene non sia solitamente considerato “medicinale", in seguito ad alcuni esperimenti sui topi ed esseri umani, si è dedotto che un estratto di questi funghi può rallentare o persino prevenire la crescita del cancro alla prostata. Al momento, negli Usa, la Food and Drug Administration (FDA) non ha mai autorizzato la messa in commercio di derivati da alimenti come medicinale antitumorale, ma in futuro le cose potrebbero mutare.

I benefici legati ai prataioli bianchi

Una equipe di scienziati della City of Hope, un'organizzazione per la ricerca e il trattamento del cancro negli Stati Uniti, affermano di seguire le linee guida normative della FDA per fornire una “base scientifica" con cui dimostrare gli effetti sulla salute di questo fungo. Le ultime scoperte effettuate da questi scienziati hanno rafforzano la convinzione che questi funghi prataioli bianchi possano rappresentare un “approccio nutraceutico per rallentare la progressione del cancro alla prostata". Una sorta di terapia adiuvante dopo un trattamento primario.


Guarda la versione integrale sul sito >

1 di 2
2 di 2

Guarda la versione integrale sul sito >

In futuro si punterà anche sulle sostanze di origine vegetale

Gli scienziati hanno scoperto che le sostanze di origine vegetale potrebbero un giorno essere utilizzate per supportare le pratiche tradizionali di trattamento e prevenzione del cancro, come ha avuto modo di confermare anche il professor Shiuan Chen della City of Hope. Insomma, si sta facendo sempre più strada la convinzione che anche gli alimenti possono rappresentare cure oncologiche ordinarie basate su prove, raccomandate per tutti coloro che sono stati colpiti dal cancro.

Guarda la versione integrale sul sito >

2 di 2



Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.