Tumori, ecco come individuarli in anticipo grazie a un test del sangue
In futuro potrebbe essere possibile individuare i tumori con un certo anticipo grazie ad un prelievo di sangue. Lo studio
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Un prelievo di sangue per individuare i tumori in anticipo
Individuare i tumori in anticipo in modo da poterli trattare precocemente e aumentare così le possibilità di guarigione? Presto potrebbe essere possibile grazie a un semplice prelievo del sangue. In merito è stato presentato di recente uno studio, Pathfinder, al congresso della società europea di oncologia, che si chiude oggi a Parigi. E i risultati, come riporta Repubblica.it, sono promettenti.
Conferme su quanto già evidenziato in precedenza
Lo studio conferma quanto già era stato evidenziato in esperienze precedenti con lo stesso test, pensato per individuare i segnali nel sangue di oltre 50 tipi di cancro: grazie a questo esame è stato possibile scoprire diverse forme tumorali in persone senza sintomi, con grande accuratezza e specificità. Il nome del test è MCED, acronimo di multi-cancer early detection (ovvero individuazione precoce di molteplici tumori).
Come funziona il test
Il test, che si serve dell'intelligenza artificiale, ricerca e individua i frammenti di Dna rilasciati dalle cellule tumorali in un camione di sangue. Una volta individuato, il Dna tumorale circolante viene sequenziato per la ricerca di alcune particolari modificazioni. Nello studio il test è stato utilizzato su più di 6mila persone over 50 apparentemente sane: nell'1,4% dei casi è risultato positivo, segnalando la presenza di Dna tumorale in 92 volontari.
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I numeri dello studio
Sui 92 volontari risultati positivi, in 35 persone è stato poi effettivamente diagnosticato un tumore, ovvero il 38% dei casi sospetti: i falsi positivi sono stati quindi 57. La specificità del test, ovvero la capacità di dare un risultato negativo nei soggetti sani, è risultata quindi del 99,1%. Questo esame inizia oggi ad essere utilizzato in pazienti che hanno già avuto un tumore per osservarne evoluzione e risposta alle terapie, ma anche per anticipare la comparsa di eventuali recidive. Al momento non è ancora possibile utilizzarlo come esame di screening in persone sane: sarà necessario, infatti, affinare ulteriormente le tecniche attraverso altri studi.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.
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