Tumori, sperimentata ad Ancona una tecnica operatoria che scova le metastasi velocemente in maniera non invasiva

Mediante la fluorescenza naturale della verde indocianina che viene iniettata sul collo dell’utero dopo l’anestesia è possibile scovare con precisione il linfonodo sentinella,

Chirurgia oncologica (foto Pixabay)
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L'intervento mini-invasivo non richiede l'asportazione dei linfonodi ma consente di individuare con perfezione i linfonodi sentinella

Con un intervento mininvasivo in laparoscopia che ha sfruttato la verde indicianina effettuato dall'equipe medica di Villa Igea ad Ancona, è stato rimosso un tumore maligno all'utero di cui era affetta una donna di 62 anni. Una nuova frontiera nel trattamento delle persone colpite da questo tipo di tumore molto aggressivo e potenzialmente mortale, che non richiede l'asportazione dei linfonodi regionali e quindi riduce di molto la fase di recupero post operatorio.

I dettagli sulla tecnica operatoria utilizzata

La verde indocianina è un tracciante il cui sviluppo risale addirittura agli anni '50 e che viene utilizzata oggi da tantissimi chirurghi oncologici. Mediante la fluorescenza naturale della sostanza che viene iniettata sul collo dell’utero dopo l’anestesia è possibile scovare con precisione il linfonodo sentinella, quello che per primo viene colpito da metastasi. Infatti l’assenza di metastasi nel linfonodo sentinella potrebbe garantire la totale assenza di anomalie nei linfonodi addominali e pelvici.

Questa tecnica riduce di molto le complicanze intra-operatorie

Grazie a questa tipologia di intervento non occorre rimuovere i linfonodi per l'esame istologico rendendo molto più rapido l'intervento e il recupero del paziente, oltre a ridurre di molto le complicanze intra-operatorie. Anche la degenza viene ridotta di molto migliorando anche la qualità di vita del paziente, come ha avuto modo di spiegare in una intervista il dottor Fattizzi, uno dei medici che ha coadiuvato l'equipe che ha operato la donna 62enne. L'intervento ha contemplato anche l'asportazione di utero, tube ed ovaie per rimuovere la neoplasia.

Già dopo 48 ore la paziente è stata dimessa

La donna operata con questa tecnica rivoluzionaria ha potuto lasciare l'ospedale già quarantotto ore dopo l'intervento. Adesso la prossima tappa sarà quella di sottoporsi a controlli di routine dopo 20 giorni. Questa tecnica operatoria evita grossi tagli sulla parete addominale e gli interventi demolitivi che prevedono la dissezione totale e radicale di tutti i linfonodi.


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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.