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Un integratore alimentare riduce l’aggressività fino al 28%: ecco di quale si trattamenti

Secondo i ricercatori nei processi antinfiammatori determinati dagli omega-3 risiederebbero quei processi cerebrali vitali che regolerebbero l'aggressività

Un integratore alimentare riduce l’aggressività fino al 28%: ecco di quale si trattamenti
integratore alimentare che ridure l'aggressività (foto: Pixabay)

Si tratta degli acidi grassi Omega-3 che possiamo trovare soprattutto in alcune tipologie di pesce: ecco i dettagli della scoperta

Ormai è sempre più acclarato il fatto che gli omega-3 siano acidi grassi utili per il benessere mentale e fisico degli esseri umani. Una recente scoperta ha anche dimostrato che possono aiutare a ridurre l’aggressività di almeno un terzo. Non è un caso che siano stati precedentemente associati alla prevenzione della schizofrenia, mentre si ritiene che l’aggressività e il comportamento antisociale derivino in parte da una scarsa nutrizione. Ciò che mangiamo può influenzare la chimica del nostro cervello e alcuni ricercatori americano lo hanno dimostrato in modo lapalissiano.

Come è stato condotto lo studio

I ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno preso spunto da studi precedenti che hanno riguardato soprattutto gli effetti dell’integrazione di omega-3 sull’aggressività. La loro meta-analisi ha esaminato 29 studi randomizzati controllati su un totale di 3.918 partecipanti. In tutti gli studi, è stato riscontrato un effetto modesto ma evidente a breve termine, che si traduce in una riduzione fino al 28 percento dell’aggressività su più variabili diverse (tra cui età, sesso, diagnosi medica, durata e dosaggio del trattamento).

I risultati

I risultati di questo studio hanno indotto un noto neurocriminologo americano, Adrian Raine, ad invitare i medici a favorire l’implementazione dell’integrazione di omega-3 per ridurre l’aggressività, “indipendentemente dal fatto che l’ambiente sia la comunità, la clinica o il sistema giudiziario penale”. Gli studi inclusi nello studio, condotti tra il 1996 e il 2024, sono durati in media 16 settimane. Hanno coperto una varietà di dati demografici, dai bambini di età inferiore ai 16 anni alle persone anziane di età compresa tra 50 e 60 anni.

Le conclusioni

L’integrazione dell’alimentazione con omega-3 sarebbe stato associata sia ad una riduzione dell’aggressività reattiva (in risposta alla provocazione) sia l’aggressività proattiva (comportamento pianificato in anticipo). Sebbene questa scoperta necessiti di studi più ampi e su periodi di tempo più lunghi per stabilirne la correlazione, contribuirà sicuramente alla nostra comprensione di come le pillole di olio di pesce e gli omega-3 in esse contenuti, possano essere benefici per il cervello.
I ricercatori pensano che proprio nei processi antinfiammatori determinati dagli omega-3 risiedano quei processi cerebrali vitali che regolerebbero l’aggressività. Ci sono ancora molte domande senza risposta, ma questa nuova scoperta sicuramente darà il via a tutta una serie di studi concentrati proprio su questo acido grasso e sugli effetti benefici riguardanti il nostro cervello. La ricerca è stata pubblicata in Aggression and Violent Behavior.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.

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