Un uomo muore dopo essere stato morso da un pipistrello: l’allarme della comunità scientifica
Le analisi svolte nelle scorse ore dall’”Institut Pasteur” di Roma confermano la morte di un sessantenne, avvenuta nel 2019, per encefalite acuta. La causa del decesso è stata riconosciuta solo adesso e pare sia da attribuire a un graffio o a un morso di pipistrello affetto da rabbia, nascosto nel granaio della vittima. Sull’uomo sono stati effettuati degli attenti esami di genetica, partendo da campioni post mortem. Gli accertamenti hanno rivelato la presenza nel sangue dell’European Bat LyssaVirus di tipo 1, tipico dei pipistrelli. L’identificazione del virus è stata possibile grazie ad una partnership tra l’ospedale parigino Necker e il già citato Istituto Pasteur. Per la comunità scientifica questo episodio non ha precedenti nella Francia continentale. Ci si dovrà iniziare a preoccupare? Intanto cerchiamo di capire cos’è e quali effetti può comportare la rabbia nell’uomo. NOTO ANTIBIOTICO RITIRATO DAL MERCATO: ECCO PERCHV E COSA É SUCCESSO
Tutti i dettagli sulla rabbia: sintomi e come si trasmette
La rabbia è una malattia trasmessa mediante il morso, il graffio o la manipolazione di un pipistrello o altro mammifero infetto (cane, gatto, volpe, procioni, furetti). Il virus, appartenente al genere Lyssavirus, può essere trasferito all’uomo anche mediante contatto con abrasioni e mucose non integre. La patologia colpisce il sistema nervoso ma può intaccare altre zone del corpo attraverso i nervi periferici. Il virus rimane incubato per circa una decina di giorni, due mesi e in alcune persone perfino un anno. I sintomi iniziali sono: febbre, malessere generalizzato, mal di testa. Il soggetto inizia ad avvertire dolore e parestesia nell’area interessata dal graffio oppure dal morso. In pochi giorni si possono sviluppare la paralisi totale oppure l’encefacite acuta. La rabbia è quasi sempre fatale, per cui è preferibile sottoporre a vaccino antirabbico le persone ad alto rischio.
“Rabbia letale”
La diagnosi può essere confermata solo da test sierologici e biopsia della cute. Non esistono cure vere e proprie, ma solo farmaci di supporto. Per il sessantenne francese non c’è stato scampo. Il morso del pipistrello ha decretato la sua morte. In effetti, come testimonia la comunità scientifica francese e di tutto il mondo, morire di rabbia è un evento piuttosto raro nelle città industrializzate, dove il contatto diretto con i mammiferi più esposti al virus non è assolutamente contemplato.
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