Una innovativa sonda riesce a scovare i tumori aiutando il chirurgo ad asporate i tessuti malati preservando quelli sani
La sonda sarebbe in grado di identificare i positroni, particelle emesse da radiofarmaci analoghi a quelli che vengono iniettati per la diagnostica PET
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La sonda creata dall'IFN e dall'Università Sapienza di Roma è in grado di rilevare anche le microlesioni guidando la mano del chirurgo
L'introduzione nel campo della medicina di una nuova sonda tecnologicamente evoluta in grado di scovare i tumori, potrebbe rivoluzionare anche il settore della chirurgia dei tumori neuroendocrini gastrointestinali. A sostenere questa tesi è stato un team congiunto di medici, ricercatrici e ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e di Sapienza Università di Roma.
A cosa servirà la sonda
La sonda in questione sarebbe in grado di identificare i positroni. Si tratta di particelle emesse da radiofarmaci analoghi a quelli che vengono comunemente iniettati per la diagnostica PET. Questo dispositivo si sarebbe rivelato molto efficace nell'identificazione di cellule tumorali marcati con un radiofarmaco specifico proprio per le neoplasie neuroendocrine. Questo nuovo strumento può aiutare il chirurgo ad identificare perfettamente la sede della lesione anche quando si tratta di piccolissime lesioni collocate in zone molto complicate da raggiungere.
L'ausilio del radiofarmaco
Prima di utilizzare questa sonda va sempre iniettata sul paziente una modesta quantità del radiofarmaco specifico per i tumori neuroendocrini. Il farmaco andrà a collocarsi esattamente sulle cellule tumorali facilitandone l'identificazione. In questo modo gli interventi chirurgici saranno sempre più precisi e affidabili così come riusciranno a conservare meglio lo status quo della porzione di intestino da operare. CONTINUA A LEGGERE..
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La sonda cercatumore riesce a preservare i tessuti sani
La sonda è in grado di rilevare con estrema esattezza la presenza di tessuti da eliminare, evitando che vengano asportati tessuti inutili. Grazie a questa sonda, il chirurgo riuscirà nell'80% dei casi a rimuovere i tumori senza creare danni eccessivi ai tessuti. Riuscendo a scovare le porzioni di tessuto malato, riuscirà al contempo a preservare i tessuti vitali del paziente. La sonda è stata sviluppata da INFN e Sapienza.
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