Uno studio getta nuova luce sugli impatti cerebrali a lungo termine del COVID

Gli obiettivi dello studio si sono concentrati sulle cause biologiche a lungo termine delle complicazioni neurologiche e neuropsichiatriche dopo il ricovero per COVID

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Ecco la clamorosa scoperta effettuata da ricercatori dell'Università di Liverpool sugli effetti del Covid sul cervello

A più di un anno dal ricovero per COVID-19, molti pazienti hanno manifestato un peggioramento delle proprie funzioni cognitivi rispetto a coloro che non hanno sviluppato la malattia in modo grave. Un sintomo che si accompagna a un volume cerebrale ridotto e a marcatori di lesioni cerebrali negli esami del sangue. A confermarlo è stato un nuovo studio, il più grande del suo genere nel Regno Unito.

Le conclusioni degli studiosi

Lo studio multicentrico del COVID-CNS Consortium ha incluso 351 pazienti ricoverati per COVID e 2.927 controlli abbinati. I ricercatori, guidati da un team dell'Università di Liverpool e del King's College di Londra, hanno pubblicato i loro risultati ieri su Nature Medicine. Gli obiettivi dello studio si sono concentrati prevalentemente sulle cause biologiche e sugli esiti a lungo termine delle complicazioni neurologiche e neuropsichiatriche dopo il ricovero per COVID. I ricercatori hanno testato le capacità cognitive dei partecipanti ed esaminato i risultati delle scansioni cerebrali e degli esami del sangue da 12 a 18 mesi dopo il ricovero.

Le testimonianze degli esperti

Greta Wood, MBBS, prima autrice dello studio e ricercatrice clinica accademica in malattie infettive presso l'Università di Liverpool, ha affermato nel comunicato stampa dell'università che molti pazienti ricoverati in ospedale per COVID hanno accusato sintomi persistenti, spesso chiamati “brain fog” (nebbia cerebrale n.d.r). I ricercatori non sanno ancora con certezza se esistano realmente prove oggettive di compromissione cognitiva e, in tal caso, se esistano prove biologiche di lesioni cerebrali e se col tempo possano guarire. Dei pazienti ricoverati in ospedale per COVID, alcuni lo hanno fatto e altri no. I ricercatori hanno scoperto che entrambi i gruppi avevano una cognizione peggiore del previsto per la loro età, sesso e livello di istruzione.


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L'entità della riduzione del volume cerebrale

Una delle scoperte più sorprendenti è stata che i deficit post-COVID nei pazienti ricoverati in ospedale sembrano simili a 20 anni di invecchiamento normale. Il team ha anche scoperto che le persone che sono state ricoverate in ospedale per COVID hanno un volume cerebrale ridotto in aree chiave e livelli elevati di proteine oltre le soglie che testimonierebbero la presenza di lesioni cerebrali.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.