
Ecco il parere del dottor Danilo De Mattia, intervistato da Benedetta de Mattei, su come comportarsi in caso di ustioni
Come comportarsi in caso di Ustioni e soprattutto quali sono i comportamenti da evitare ? A questo proposito, Benedetta de Mattei ha intervistato, per Centro Meteo Italiano, Danilo De Mattia – Formatore BLSD e PRIMO SOCCORSO e Responsabile Agenzia didattica ReCiPio FormAzione. L’esperto ha risposto ad alcune domande per chiarire cosa sono le ustioni e quali contromisure adottare per evitare complicazioni.
“Le ustioni – ha chiarito De Mattia – sono dovute ad un agente ustionante (calore, materiale chimico, elettricità, ecc.) che va ad aggredire la cute provocando un danno e aprendo una porta verso l’esterno con aumento di rischio di infezioni e perdita di liquidi e shock (grave condizione che può provocare morte). Teniamo presente che in un bambino anche la quantità di caffè di una tazzina può provocare una grave ustione”.
Esistono diversi gradi di ustioni?
Le ustioni si classificano per PROFONDITA’ e SUPERFICIE. La lesione provocata dall’ustione si diversifica in base allo strato danneggiato dall’agente ustionante, cioè lo strato epidermico della cute, il derma o anche i tessuti sottostanti. La superficie dell’ustione si valuta misurando la quantità di lesione in percentuale, rispetto alla superficie corporea totale. Conosciamo l’ustione di PRIMO, SECONDO e TERZO GRADO che identificano la PROFONDITA’:
PRIMO GRADO è l’arrossamento, definito ERITEMA, tipico anche della lunga esposizione al sole;
SECONDO GRADO si riconosce con le tipiche bolle acquose, chiamate FLITTENE;
TERZO GRADO, il più grave è una vera e propria lesione degli strati della cute, con presenza di morte dei tessuti (NECROSI). L’ESTENSIONE identifica QUANTA superficie del corpo è stata interessata. Sentiamo spesso parlare, ad esempio, di “ustioni sul 30% del corpo“.
“Questo è calcolabile – prosegue De Mattia – perché ad ogni settore del corpo è stato assegnata, convenzionalmente, una percentuale. Facendo la somma aritmetica, si ottiene l’estensione dell’ustione. Nei bambini le ustioni sono sempre più gravi, rispetto agli adulti. Ma bisogna fare attenzione perché anche un’ustione di primo grado, in genere leggera, se molto estesa, può essere molto grave“.
Cosa fare in caso di ustione?
DE MATTIA – “Allontanare innanzitutto l’agente ustionante: l’ustione diventa tanto più profonda quanto più a lungo dura il contatto con la fonte di calore. Rimuovere il vestiario lasciando quello che è attaccato alla cute. E’ importante anche rimuovere subito tutti i vestiti in caso di ustione da liquidi bollenti o da sostanze chimiche liquide. Bisogna anche allontanare gli oggetti caldi o roventi e la corrente elettrica dalla cute (dopo aver staccato la corrente). Poi occorre raffreddare subito l’area ustionata con acqua fredda dal rubinetto per circa 20 minuti: il processo ustionante si protrae nei tessuti più a lungo del tempo di contatto dell’agente termico con la cute.
Solo nel caso di ustione estesa, il raffreddamento non deve durare più di 5 minuti, per non causare una ipotermia.
In caso di ustione chimica, dopo aver rimosso i vestiti, occorre bagnare l’area ustionata per almeno 30-60 minuti
Occorre sempre evitare la contaminazione delle aree ustionate.Si dovrebbe usare materiale sterile di medicazione in caso di lesioni estese, anche mediante l’utilizzo di biancheria pulita”.
Cosa NON FARE in caso di ustioni?
DE MATTIA – “Non si devono assolutamente bucare le bolle (flittene) presenti: questo produce calore ed espone all’infezione. Non applicare olii, unguenti, creme o altre sostanze empiriche come, per esempio, il dentifricio, che possono avere la funzione di alleviare il dolore ma non quella importante di raffreddare i tessuti. Inoltre possono infettare le lesioni.
Non applicare ghiaccio sulla zona lesa per non creare ulteriori lesioni. Non raffreddare per più di 5 minuti una lesione molto estesa per non creare un eccessivo raffreddamento corporeo. Non applicare antisettici colorati perché possono impedire una precisa valutazione delle lesioni. Non applicare pomate o creme antisettiche e antibiotiche che, per una precisa valutazione della lesione, dovranno essere rimosse rendendo più lunga e dolorosa la medicazione”.
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