Ecco uno stralcio dell’intervento del virologo Crisanti, nel corso della trasmissione Piazzapulita
Il virologo Crisanti, spesso presente nei talk show televisivi per parlare dell’emergenza Covid, si è sempre contraddistinto per la propria schiettezza, anche al costo di andare contro l’opinione generale dei propri colleghi. Anche sulla vaccinazione anti-Covid ai bambini, non ha mai celato la propria avversione e il proprio scetticismo, senza usare troppi giri di parole. Il tema della vaccinazione alla fascia di età dai 5 ad 11 anni, è tornato in auge dopo l’autorizzazione dell’Ema alla somministrazione del Pfizer.
“La vaccinazione ai bambini è un falso problema”
Mentre gli esperti (o presunti tali) hanno sempre manifestato un consenso unanime alla vaccinazione in età pediatrica, Crisanti non ritiene valido questo strumento per bloccare la diffusione del virus. Durante la sua partecipazione alla trasmissione “Piazzapulita”, il microbiologo dell’Università di Padova ha ritenuto i “un falso problema” quello della vaccinazione ai minori. “Non vedo questa fretta di vaccinare i bambini. La priorità è la terza dose agli adulti”.
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Attendere i dati da Israele
Secondo la versione del microbiologo dell’Università di Padova, la maggior parte dei bambini in tenera età non sviluppa significativi “episodi clinici”. “Non sappiamo – ha proseguito il virologo veneto – se vaccinando i bambini blocchiamo la trasmissione”. Secondo Crisanti sarebbe opportuno tergiversare ancora un po’ ed attendere i dati che proverranno da Israele che ha già vaccinato migliaia di bambini. Sul Super Green Pass, il virologo ha dichiarato che può rappresentare una misura giusta anche se alcune misure contenute nel testo normativo sarebbero “difficili da attuare”. Ad esempio l’uso del Green Pass per prendere l’autobus non produrrebbe alcun effetto se non quello di “fare un favore a chi produce tamponi”. Molto meglio, secondo Crisanti, imporre l’uso della mascherina Ffp2 sugli autobus perchè darebbe una sicurezza del 98%. CONTINUA A LEGGERE..
Lo scetticismo sui tamponi antigenici
Crisanti ha poi ribadito la propria avversione all’abuso dei tamponi antigenici che peccherebbero di scarsa affidabilità. “I tamponi rapidi – ha dichiarato il virologo a Piazzapulita – hanno una sensibilità nettamente inferiore rispetto a quelli molecolari. L’uso indiscriminato di tamponi antigenici seleziona varianti che non possono essere identificate”. Le soluzioni caldeggiate sono quelle di aumentare la capacità di fare tamponi molecolari e di rafforzare la campagna vaccinale per la terza dose.
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