Vaccini Pfizer e Moderna efficaci contro reinfezioni e sintomi: i risultati dello studio

Vaccini Pfizer e Moderna, efficacia al 91% contro il Coronavirus dopo le due dosi: i risultati dello studio. Più basso il rischio sintomi, inferiore anche la durata

Vaccini senza puntura, come funzioneranno - Foto Pixabay
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Vaccini, lo studio su reinfezioni e sintomi

Procede in maniera spedita, in Italia e nel resto del mondo, la campagna vaccinale contro il Coronavirus. Dei vaccini, sviluppati in tempo record, sappiamo tanto ma non ancora tutto: nuovi studi, infatti, vengono effettuati e pubblicati ogni giorni. Uno degli ultimi studi, come riporta Ansa.it. si è concentrato su reinfezioni e sintomi in caso di contagio da Coronavirus su persone vaccinate: i vaccini analizzati sono Pfizer e Moderna. Leggi anche Lamentava dolori addominali dopo vaccino: muore 66enne

I numeri dello studio

I due vaccini a mRNA, stando a quanto riportato, sono altamente efficaci negli adulti in età lavorativa a prevenire l'infezione da Sars-CoV-2 e abbassano la carica virale, il rischio di febbre e la durata della malatia tra coloro che hanno avuto un'infezione nonostante la vaccinazione: è quanto emerge da uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine condotto su quasi 4000 persone e per 17 settimane tra addetti alla sanità, soccorritori e altri lavoratori in prima linea. Leggi anche Vaccino e scuola, fa discutere la proposta dicriminatoria nei confronti degli alunni non vaccinati

Pfizer e Moderna, efficacia al 91% dopo le due dosi

Su 3975 persone il Sars-CoV-2 è stato rilevato in 204 partecipanti, ovvero il 5%, di cui 5 completamente vaccinati, 11 parzialmente vaccinali e 156 non vaccinati: l'efficacia del vaccino è quindi risultata del 91% con la vaccinazione completa e dell'81% con la vaccinazione parziale. Tra i partecipanti con infezione la carica media virale è risultata inferiore del 40% nei partecipanti parzialmente o completamente vaccinati rispetto ai partecipanti non vaccinati, ed è stata rilevata solo per una settimana. Leggi anche Covid, via libera alla terza dose del vaccino per contrastare la variante Delta in Gran Bretagna: ecco quando

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Inferiore anche il rischio sintomi, così come la durata

Sintomi febbrili sono stati riscontrati nel 25% dei partecipanti parzialmente o completamente vaccinati, contro il 63% di coloro che non erano vaccinati. Con una vaccinazione almeno parziale il rischio di sintomi febbrili è risultato inferiore del 58%. I partecipanti vaccinati hanno riportato anche un periodo con i sintomi inferiore: 6,4 giorni in meno di sintomi totali e 2,3 giorni in meno trascorsi a letto rispetto ai partecipanti non vaccinati.

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Perché è importante questa scoperta

I vaccini, insomma, funzionano? Possiamo dire di sì, e lo studio in questione ci dà una conferma. Come spiegato dagli autori dello studio, “se ulteriori dati confermeranno che la somministrazione di vaccini mRNA riduce il numero di particelle di RNA virale e la durata del rilevamento dell'RNA virale, attuando così l'infettività di Sars-CoV-2, i risultati complessivi dimostreranno che i vaccini mRNA non solo sono altamente efficaci nel prevenire l'infezione ma possono anche mitigare gli effetti delle infezioni emergenti". Questa scoperta, come spiegano gli autori dello studio, è particolarmente importante per i lavoratori in prima linea: stiamo parlando, infatti, di persone con alto potenziale di trasmettere il virus attraverso frequenti contatti ravvicinati con pazienti, colleghi e pubblico.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.