Il decreto “sostegni ter” e l’indennizzo per le reazioni avverse
Stanziati 50 milioni di euro per il 2022 e 100 milioni di euro per il 2023 per i rimborsi relativi agli effetti collaterali gravi del vaccino anticovid. Il Governo emana una norma all’interno del provvedimento, decreto legge “sostegni ter”, per assicurare un risarcimento a tutti i cittadini che subiscono un evento avverso a seguito della vaccinazione e spera di riuscire a convincere i più indecisi. La nuova normativa stabilisce che le lesioni o l’infermità permanente di tipo psico-fisico sono i presupposti per ottenere l’indennizzo. Da leggere anche Novavax, il nuovo vaccino è pronto: ecco quando arriverà in Italia
Cosa viene risarcito
Non basta perciò avere indolenzimento al braccio o un innalzamento temporaneo della temperatura corporea per vedersi riconosciuto il rimborso, ma è necessaria una grave menomazione. Inoltre è necessario il nesso di causalità, cioè provare che l’evento avverso sia conseguenza del vaccino. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa precisa che la norma già esisteva, poiché una sentenza della Corte Costituzionale ha equiparato la vaccinazione consigliata a quella obbligatoria, ma il Governo ha voluto dare maggiore chiarezza ai cittadini e emanare un provvedimento ad hoc.
Come funziona la procedura di indennizzo
La procedura di indennizzo è di competenza del Ministero alla Salute ad eccezione per i cittadini siciliani che devono rivolgersi alla propria regione. La domanda deve essere presentata alla Asl di residenza che svolge un’istruttoria convocando l’interessato e valutando la documentazione medica. La Commissione Medica Ospedaliera – CMO – accerta il nesso causale, stabilisce il grado di infermità riportato a seguito del vaccino ed elabora un verbale che viene notificato all’interessato. I cittadini hanno 30 giorni di tempo dalla data della notifica per presentare un’eventuale ricorso al Ministero della Salute. CONTINUA A LEGGERE…
Le nuove norme di contenimento della cura dei contagi
Intanto prosegue su tutto il territorio nazionale la campagna vaccinale con l’obbligo per tutti i cittadini over 50 e con il coinvolgimento anche dei bambini dai 5 anni d’età. Il Governo con questi ultimi provvedimenti prova a contrastare l’avanzata della variante Omicron che si è diffusa rapidamente tra la popolazione. Molti servizi essenziali sono in difficoltà, alcuni comuni segnalano difficoltà per la nettezza urbana e i trasporti pubblici, altri registrano un’impennata di contagi anche tra i sanitari con un notevole danno per la salute pubblica. Il Paese spera in una flessione della curva dei contagi, mentre dal 1 febbraio sarà necessario il green pass per accedere ai negozi, ai parrucchieri, ai centri estetici e anche per ritirare la pensione in banca o alla posta. Non servirà invece la certificazione verde per i negozi alimentari, i supermercati, le farmacie e parafarmacie, i negozi di ottica e per animali domestici, le edicole e i distributori di benzina.
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