
Ecco i risultati strabilianti di una ricerca americana che ha dimostrato come il vaccino antinfluenzale può rallentare la progressione dei tumori
La differenza tra un cosiddetto tumore “caldo” e un tumore “freddo” può variare anche l’approccio terapeutico. Negli ultimi anni, un nuovo tipo di terapia antitumorale ha acquisito sempre maggiori consensi. Come si può leggere dal sito Medical News Today, questo nuovo modello è l’immunoterapia. Questa forma di terapia funziona aumentando la risposta immunitaria del corpo ai tumori. Tuttavia, affinché la terapia abbia maggiori probabilità di funzionare, i tumori devono essere “caldi”, cioè devono contenere cellule immunitarie. Se un tumore non contiene cellule immunitarie a quantità sufficiente allora siamo in presenza di un tumore “freddo”.
Cosa è stato scoperto
Una domanda a cui i ricercatori hanno cercato di rispondere è: come possiamo trasformare i tumori freddi in tumori caldi in modo che possano essere rispondenti all’immunoterapia? Una equipe di ricercatori della Rush University Medical Center di Chicago, Illinois, potrebbe ora aver trovato un modo efficace per fare attivare questo meccanismo, facendo ricorso all’uso dei virus dell’influenza inattivati cioè dei vaccini antinfluenzali. Sulla rivista PNAS i ricercatori hanno spiegato proprio come funzionerebbe questa nuova scoperta che si è rivelata efficace nei topi.
Gli spunti che hanno incuriosito i ricercatori
I ricercatori hanno tratto spunto dai dati del National Cancer Institute. I dati hanno indicato che le persone con carcinoma polmonare che erano state anche in ospedale con infezioni polmonari correlate all’influenza tendevano a vivere più a lungo rispetto a quelle con carcinoma polmonare che non avevano avuto un virus influenzale.Quando hanno ricreato questo scenario nei modelli murini, i ricercatori hanno confermato che le persone colpite da tumore e infezioni correlate all’influenza tendevano a vivere più a lungo.
Come i vaccini antinfluenzali possono aiutare a distruggere le cellule tumorali
Se riusciremo a capire come le nostre forti risposte immunitarie contro agenti patogeni come l’influenza e i loro componenti, possono migliorare la nostra risposta immunitaria molto più debole contro alcuni tumori, si potrà fare un grosso passo in avanti nell’approccio terapeutico. Di fatto, si è capito che questo meccanismo non è stato applicabile ad alcuni tumori, soprattutto quelli della pelle. Ma quando i ricercatori hanno iniettato un virus dell’influenza inattivato nei tumori del melanoma nei modelli murini, hanno scoperto che questo “vaccino” ha trasformato i tumori da freddi a caldi aumentando la concentrazione di cellule dendritiche nei tumori. Queste cellule possono stimolare una risposta immunitaria e, in effetti, hanno portato ad un aumento delle cellule T CD8 + che possono riconoscere e distruggere le cellule tumorali.
Infatti nelle cavie, i tumori del melanoma dei topi sono cresciuti più lentamente o hanno iniziato a ridursi. Fra l’altro l’iniezione del vaccino antinfluenzale in un melanoma su un lato del corpo di un topo ha portato alla riduzione non solo della crescita del tumore nella zona iniettata, ma anche alla crescita più lenta di un altro tumore, su un lato diverso del corpo, dove il vaccino non era stato iniettato. Gli stessi risultati incoraggianti sono stati evidenziati nei modelli murini con carcinoma mammario metastatico triplo negativo, quando è stato iniettato il vaccino antinfluenzale. Risultati incoraggianti che richiederanno ulteriori verifiche in futuro ma che potrebbero aprire una nuova frontiera nella lotta contro i tumori.
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