Vaccino Johnson & Johnson, la Danimarca ha deciso di ritirarlo: ecco i dettagli
Da lunedì 3 maggio 2021, la Danimarca è diventata ufficialmente il primo paese al mondo ad escludere i vaccini Covid-19 di Johnson & Johnson dal suo programma di vaccinazione. Le autorità sanitarie locali hanno rilevato un potenziale collegamento a una forma rara ma grave di coaguli di sangue. Una decisione che segue a ruota quella presa il mese scorso, quando lo stesso paese scandinavo decise di mettere al bando del tutto di usare il vaccino di AstraZeneca, a causa degli stessi effetti. Continua a leggere Coronavirus, che estate ci aspetta? Ecco le previsioni del CTS
L’esclusione del vaccino J&J ritarderà il piano vaccinale
L’autorità sanitaria danese ha dichiarato in una nota ufficiale di aver scoperto che “i vantaggi dell’utilizzo del vaccino Covid-19 di Johnson & Johnson non superano il rischio di causare il possibile effetto negativo in coloro che ricevono il vaccino“. L’esclusione del vaccino Johnson & Johnson rappresenta circa un terzo delle forniture contrattuali totali di vaccini Covid-19 in Danimarca, ritarderebbe il calendario delle vaccinazioni del paese fino a quattro settimane, ha affermato.
In Danimarca la vità è tornata alla normalità
La Danimarca, che finora ha vaccinato completamente l’11,5% della sua popolazione, ha gradualmente riaperto dall’inizio di marzo a causa del rallentamento dei tassi di infezione, compreso il servizio al coperto in ristoranti e caffè e l’accesso agli stadi ai tifosi di calcio. “Tenendo conto della situazione attuale in Danimarca, ciò che stiamo attualmente perdendo nel nostro sforzo per prevenire gravi malattie da Covid-19 non può superare il rischio di causare possibili effetti collaterali sotto forma di gravi coaguli di sangue in coloro che vacciniamo” hanno dichiarato le autorità. CONTINUA A LEGGERE…
Il piano vaccinale prosegue
Nonostante le riaperture e i dati molto confortanti per quanto concerne la diffusione dei contagi, in Danimarca il piano vaccinale prosegue anche se i ritmi non sono propriamente sostenuti. Il paese scandinavo infatti è ben lontano dal raggiungimento degli obiettivi che dovrebbero portare all’immunità di gregge.
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