Vaccino Pfizer, lo studio clamoroso da Israele: un flop nella prevenzione della variante Delta

Coronavirus, vaccino Pfizer meno efficace contro la variante Delta. Col tempo cala la protezione: sarà necessaria una terza dose?

Vaccino Pfizer, lo studio clamoroso da Israele: un flop nella prevenzione della variante Delta
Vaccino Pfizer, lo studio clamoroso da Israele: un flop nella prevenzione della variante Delta - Foto Pixabay
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Coronavirus, il vaccino è efficace contro la variante Delta?

Recenti studi hanno confermato che il vaccino Pfizer studiato per combattere l'infezione dal virus Sars-CoV2 non riesce a protegge l'individuo dal Covid-19 variante Delta. Vediamo nel dettaglio alcuni dati per comprendere meglio il significato di questa scoperta. L'approvazione del “vaccino Pfizer BioNTech" da parte della comunità scientifica è stata una svolta in un periodo di grave crisi sanitaria. Secondo i dati raccolti durante la sperimentazione questo vaccino garantiva una protezione del 95% contro il virus Sars-CoV2. Purtroppo la comparsa di nuove varianti ha determinato un significativo calo di questa percentuale che aveva fatto sperare il mondo intero. Leggi anche Coronavirus, si pensa alla terza dose di vaccini per i soggetti più fragili

Vaccino Pfizer meno efficace contro la variante Delta

La nuova variante denominata Delta risulta molto più contagiosa rispetto al ceppo originale e il vaccino Pfizer riesce a contrastarla soltanto all'88%. Leggendo con attenzione questi dati è possibile affermare che la vaccinazione, nonostante non riesca a garantire una protezione totale, è al tempo stesso un'ottima prevenzione durante la pandemia. La protezione contro la malattia da Covid-19 nei soggetti che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino Pfizer tende a diminuire con il passare del tempo. Leggi anche Boom contagi, sta per arrivare la stretta per alcuni comuni siciliani

La protezione cala col tempo: servirà una terza dose?

Recenti studi svolti a Israele hanno confermato che a distanza di otto mesi dal completamento del ciclo vaccinale la protezione dal 95% scenderebbe addirittura al 39%. Questi dati sono allarmanti in quanto un soggetto vaccinato potrebbe non ammalarsi gravemente ma essere un potenziale diffusore del virus Sars-CoV2. Secondo i dati raccolti durante gli studi condotti a Israele l'ipotesi di una terza dose del vaccino Pfizer sembrerebbe sempre di più concreta. Per combattere la pandemia che in questi anni ha sconvolto il mondo intero è importante la collaborazione da parte dell'intera comunità terrestre con tutti i mezzi a disposizione del mondo scientifico. Leggi anche Coronavirus e Green Pass, arriva l’importante annuncio di Speranza: ecco le sue parole

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Necessario immunizzare il 70% della popolazione

La diffusione di nuove varianti sta creando disagi all'interno degli ambienti ospedalieri e sta provocando numerose vittime. Per contrastare la propagazione del virus e le sue continue mutazioni è importante limitare i contatti tra le persone e cercare d'immunizzare almeno il 70% della popolazione mondiale. Le varianti del virus Sars-CoV2 sono il risultato di una campagna vaccinale lenta e altalenante, infatti compaiono maggiormente nei paesi più poveri e dove non è ancora iniziata la campagna vaccinale.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.