Vaiolo delle Scimmie, servirà vaccinarsi nuovamente? Ecco la tesi degli esperti

Il vaiolo delle scimmie inizia far paura dopo i tre casi diagnosticati in Italia: bisognerà tornare a vaccinarsi contro il vaiolo?

Vaccino anti-Covid (foto Pixabay)
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Si torna a parlare di vaccinazioni dopo i tre casi di vaiolo delle scimmie diagnosticati in Italia

L'incubo Covid si sta pian piano dissolvendo ma all'orizzonte sta per affacciarsi un nuovo virus che potrebbe far ripiombare l'umanità nell'incubo pandemia: si tratta del cosiddetto vaiolo delle scimmie. Le istituzioni sanitarie stanno monitorando in queste ore la situazione, anche perchè in Italia sono stati diagnosticati già tre casi. Il virus si trasmetterebbe anche tramite il respiro ma solo se si sta molto vicini, quindi i contagi possono essere evitati con la dovuta profilassi.

La tesi del presidente della Federazione Nazionale Ordine dei Medici

Il vaiolo della scimmie è molto simile a quello umano ma più leggero sul piano dei sintomi e sicuramente meno mortale. A parlare di questa malattia in una intervista all'Ansa è stato il presidente della Federazione nazionale dell'Ordine dei Medici, Filippo Anelli: “Siamo molto vigili – ha spiegato Anelli – sulla base dell’evoluzione dei dati, si deciderà cosa fare. Ma al momento è presto per poter dire che è necessario tornare a vaccinarsi contro il vaiolo”.

La popolazione non protetta

Il presidente dell'Ordine dei Medici, Anelli, ha anche spiegato che il vaiolo umano è stato già eradicato da molto tempo, ma quello delle scimmie potrebbe colpire una fascia di popolazione che attualmente non risulta adeguatamente protetta: “Mentre chi ha una certa età possiede la vaccinazione fatta contro il vaiolo, che è permanente – ha spiegato ancora Filippo Anelli – ci sono infatti larghi strati di generazioni che non si sono vaccinate. Ma, ripeto, oggi è presto per pensare di vaccinarsi contro il vaiolo”. CONTINUA A LEGGERE..


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I casi in Italia

Intanto nelle ultime ore sono saliti a tre i casi confermati in Italia di vaiolo delle scimmie. Tutte e tre le persone contagiate si trovano ricoverate presso l'Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. Secondo quanto riferisce lo stesso Ospedale romano le tre persone “sono trattate con una terapia sintomatica allo stato sufficiente". Qualora fosse necessario, verranno impiegati farmaci antivirali in via sperimentale. Lo stesso dg dello Spallanzani, Francesco Vaia, ha anche chiarito che la situazione non deve destare allarme perchè sotto controllo.

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Marco Antonio Tringali

Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.