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Vaiolo delle scimmie, Sileri: “Nei prossimi giorni è possibile che emergano altri casi, ma…”

Secondo Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, "la diffusione del vaiolo delle scimmie non è nemmeno paragonabile a quella del Covid". Ecco perché

Vaiolo delle scimmie, Sileri: “Nei prossimi giorni è possibile che emergano altri casi, ma…”
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, nel corso della presentazione della proposta per la sorveglianza viro-immunologica del Covid-19 al Ministero della Salute a Roma,27 gennaio 2021. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

Vaiolo delle scimmie, Sileri: “La sua diffusione non è paragonabile a quella del Covid”

I casi di vaiolo delle scimmie sono in costante aumento, in Italia così come all’estero, da ormai diverse settimane. Il timore, sottolineato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è che possano continuare a crescere nel prossimo periodo. Un timore condiviso anche da Pierpaolo Sileri, che però invita a non fare allarmismo: “Visti i tempi di incubazione, che arrivano ad un massimo di due settimane, è possibile che nei prossimi giorni emergano altri casi, ma la diffusione del vaiolo delle scimmie non è nemmeno paragonabile a quella del Covid”.

Sileri: “Tra un anno sarà impossibile avere un conoscente che abbia contratto il vaiolo delle scimmie”

I casi di vaiolo delle scimmie confermati in Italia, ad oggi, sono 20: 19 di questi, come spiega il sottosegretario alla Salute, “con una storia di viaggi in aree dove sono state individuate catene di contagio. Tutti conosciamo tante persone che hanno avuto il Covid, o ce lo siamo presi noi stessi, ma sono certo che a un anno da oggi sarà praticamente impossibile avere un amico, un parente o un conoscente che abbia contratto il vaiolo delle scimmie”, ha dichiarato ai microfoni di Un giorno da Pecora su Rai Radio 1.

Sileri: “Stringersi la mano o abbracciarsi non comporta rischi di contagio”

La trasmissione del vaiolo delle scimmie, ha spiegato Silveri, “avviene tramite un contatto fisico importante come quello che avviene durante il rapporto sessuale, ma non solo. Quando l’OMS ha parlato di uomini che fanno sesso con altri uomini ha dato una definizione strettamente medica dei primi casi. In realtà dove c’è una persona potenzialmente infetta è l’atto sessuale di per se che si configura come un contatto potenzialmente pericoloso. Stringersi la mano non è pericoloso se non ci sono lesioni cutanee, un abbraccio tra persone vestite non comporta rischi di contagio”.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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