La diffusione delle varianti a Perugia e nel centro Italia
Le varianti del Covid si stanno già diffondendo in Italia. Perugia è stata definita da molti la nuova Codogno. In Umbria infatti imperversa la variante brasiliana, molto contagiosa e con un elevato tasso di mortalità. Il professor Fabrizio Stracci, direttore del Dipartimento di igiene e prevenzione dell’Università di Perugia e membro del Comitato tecnico scientifico della Regione Umbria chiede da giorni un lockdown totale per la sua regione ed anche per quelle vicine. Il grosso rischio è infatti che le infezioni si propaghino rapidamente in tutto il centro Italia. Da leggere anche Coronavirus, il virologo Pregliasco avverte: “Dovremo rivedere il sistema dei colori”
La richiesta del professor Stracci
A preoccupare gli scienziati inoltre, è il risultato di un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità insieme al Ministero della Salute, dalla quale si evince che la variante cosiddetta inglese ha infettato il 17,8% di tutti i soggetti risultati positivi. La richiesta dell’epidemiologo Stracci è sostenuta dal professor Gualtiero Ricciardi, ordinario d’Igiene e Medicina Preventiva e Consigliere scientifico del Ministro della Salute per la pandemia da coronavirus che da tempo, chiede alle autorità politiche di chiudere tutte le attività per un mese per evitare il diffondersi della malattia. Il problema quindi, è più sentito nel centro Italia, ma tutto il Paese ne è interessato.
Le varianti nel centro Italia
In provincia di Perugia si riscontrano diversi casi di reinfezione da variante brasiliana. Le autorità sanitarie invitano anche coloro i quali hanno sviluppato la malattia nei mesi scorsi a mantenere alta l’attenzione utilizzando tutte le precauzioni, distanziamento sociale e mascherina sono tuttora l’unica soluzione. Il pericolo è lo stesso anche per i soggetti già vaccinati, in quanto sono ancora in corso gli studi scientifici per verificare il potere immunologico dei diversi vaccini nei confronti delle varianti. L’obiettivo è perciò raggiungere quanto prima l’immunità di gregge ed evitare che il virus acquisti altre capacità infettive mutando. Le varianti, infatti potrebbero rendere vari gli sforzi fatti fin’ora.
Balzo in avanti dei contagi tra i giovani
La situazione in provincia di Perugia è particolarmente grave, nelle ultime settimane si è registrato un balzo in avanti dei contagi tra i giovani. L’ospedale di Perugia ha più volte chiuso alcuni suoi reparti per la presenza di cluster. La diffusione a grappolo determina che da un solo soggetto infetto la malattia passi rapidamente ad un gruppo, evidenziando anche tutti i limiti di un tracciamento che di fatto, nel nostro Paese non c’è mai stato. Secondo gli epidemiologi l’unica strada per impedire che il virus si diffonda è quindi, procedere ad un immediato lockdown, tracciare i casi e vaccinare rapidamente, una corsa contro il tempo che non possiamo correre il rischio di perdere
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