
Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata dal virologo Crisanti a Sky TG24
La variante Delta in futuro potrebbe imperversare anche in Italia costringendo nuovamente il governo ad attuare la politica delle “zone rosse” nonostante una campagna vaccinale imponente. Nel corso della trasmissione “Buongiorno” andata in onda su Sky TG24, è intervenuto il noto virologo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova che ha parlato di possibili cambiamenti nella gestione del Green Pass. Il virologo si è detto contrario alla reintroduzione delle zone rosse per arginare la variante Delta. Da leggere anche Coronavirus, morta 49enne vaccinata con prima dose Astrazeneca
Crisanti, ecco perchè non ha senso la zona rossa
Secondo Crisanti la strategia delle zone rosse potrebbe rivelarsi insufficiente e anche tardiva. “Bisogna agire un mese fa – ha dichiarato Crisanti a Sky Tg24 – quando c’erano i primi casi. Adesso con il 20-25% di casi di variante Delta non ha senso farla”. Secondo Crisanti gli italiani dovranno adattarsi a “regole e comportamenti” anche in base all’evoluzione del virus. Un virus che ormai infetta con frequenza allarmante anche chi ha fatto due dosi di vaccino come sta già accadendo in Israele dove il 40% degli infetti sono stati vaccinati con due dosi Pfizer.
Il rischio di nuove varianti è molto elevato
“Prima o poi qualcuno dovrà prendersi l’onere di gestire la situazione” ha proseguito Crisanti nel corso del suo intervento. Secondo il noto virologo il rischio che si sviluppino varianti resistenti al vaccino è molto elevato. Anche le temperature in Inghilterra hanno favorito l’esplosione dei contagi. Nel Regno Unito infatti la media delle temperature nelle ultime settimane è stata di 14-16 gradi mentre in Italia abbiamo assistito a temperature roventi che hanno impedito la circolazione del virus. “Se la variante Delta si diffonderà – ha concluso Crisanti – lo farà a un ritmo inferiore dell’Inghilterra e spero che questo ci dia il tempo per implementare misure di controllo”. CONTINUA A LEGGERE..
I primi casi registrati a Roma
Intanto nelle ultime ore sono filtrate le prime indiscrezioni sui primi casi di variante Delta registrati a Roma. I primi casi accertati riguardano un sessantenne senza fissa dimora che in genere vive tra Termini e il Prenestino e una novantenne. Le due persone hanno contratto la mutazione che stsa imperversando in Europa e non solo. La diagnosi risale al 18 maggio. Altri casi sono stati segnalati in altre parti d’Italia.
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