Il professor Galli è intervenuto nel corso della trasmissione Mattina Cinque parlando di vaccini e variante indiana
Nel bailamme delle indiscrezioni e delle voci contrastanti sull’efficacia e la modalità di somministrazione dei vaccini anti-Covid emerge anche la posizione di Massimo Galli, il nodo direttore della Clinica milanese di malattie infettive dell’Ospedale Sacco, per il quale adesso sarebbe efficace una sola dose di AstraZeneca per proteggere dal rischio di contrarre l’infezione in forma severa. Nel suo intervento a Mattina Cinque (la trasmissione in onda sulle reti Mediaset) il virologo milanese avrebbe espresso la propria opinione sulla necessità della seconda dose ma anche sulla variante indiana. Da leggere anche Vaccino CureVac, il siero tedesco fa flop e non supera i test
Un vaccino aggiornato per l’autunno?
Secondo Galli ci sarebbero degli studi ben documentati che attesterebbero la piena efficacia protettiva del vaccino anglo-svedese già con la sola somministrazione della prima dose. “Forse – ha dichiarato Galli nella propria intervista – molte seconde dosi di AstraZeneca in questo momento non sono necessarie: molte delle persone che hanno fatto la prima dose non necessitano della seconda“. Galli ha anche paventato il rischio che in autunno la variante indiana possa dilagare e costringere alla somministrazione di un vaccino aggiornato.
“La variante indiana è già in casa”
Il direttore del reparto Malattie Infettive del Sacco di Milano ha espresso preoccupazione per la rapida diffusione della variante indiana e si è detto certo che questa nuova mutazione stia già imperversando anche in Italia. “L’illusione che non ci sia in Italia e non arrivi ce la togliamo è evidente che l’abbiamo già in casa“. Sarà dunque importante l’opera di tracciamento per evitare che in autunno si possano materializzare i fantasmi di un nuovo lockdown e di nuove chiusure nonostante una campagna vaccinale imponente. CONTINUA A LEGGERE..
“Il vaccino non garantisce il bollino verde”
Galli ha anche stigmatizzato la necessità di un’opera di tracciamento e sequenziamento capillare e massiccia al fine di prevenire la vasta diffusione della variante indiana. “In Gran Bretagna – ha ricordato Galli – hanno messo in piedi una macchina da guerra che sforna una quantità incredibile di sequenze. Noi in confronto abbiamo il ruggito del topo”. Il noto infettivologo ha anche ricordato che tra i morti in Inghilterra a causa delle variante indiana vi sono anche i vaccinati con due dosi che non hanno risposto al vaccino. “Il solo vaccino non garantisce il bollino verde” ha sentenziato il professore milanese.
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