Coronavirus, l’ondata provocata da Omicron 5
La nuova sottovariante Omicron 5 ha dato vita alla prima vera e propria ondata di Coronavirus estiva dall’inizio della pandemia. Questa mutazione si comporta in modo particolare e senza dubbio diverso dalle altre, soprattutto nell’innescare l’infezione: è molto contagiosa e si muove con tempistiche anomale. Capita, infatti, di avvertire sintomi come raffreddore e mal di testa ma di avere comunque il tampone negativo.
Da negativi a positivi quando i sintomi si attenuano
Passano dei giorni, i sintomi diventano più intensi: febbre, starnuti. E il tampone? Ancora negativo. Pochi giorni dopo i sintomi si attenua ma, se si effettua un tampone, questo può uscire positivo. A quel punto, però, abbiamo probabilmente già contribuito alla diffusione del Covid-19. Si tratta di uno dei modi in cui agisce la nuova sottovariante, che sembra imprevedibile.
I casi anomali sono aumentati con Omicron
I casi anomali, come riporta Ilgazzettino.it: soggetti positivi ma con partner negativi e con sintomi, che poi si positivizzano dopo alcuni giorni. Questo perché l’incubazione ha fatto il suo corso e spunta la linea della positività sul test. Spesso il tampone risulta positivo quando i sintomi ormai sono lievi o addirittura spariti del tutto. C’è da dire che i tamponi non sono mai stati perfetti al 100%, ma con Omicron le anomalie sono aumentate.
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Il parere degli esperti
Come spiegato da Amesh Adaljia, medico di malattie infettive presso il Johns Hopkins Center for Health Security, a The Atlantic, il fenomeno della “positività ritardata” è diventato più comune. E questo vuol dire che arginare la diffusione delvirus diventa sempre più difficile. Gli esperti, al momento, non hanno risposte sui motivi della positività ritardata: potrebbero avere un ruolo l’immunità della popolazione, le mutazioni virali e il comportamento virale. È comunque fuori discussione che il virus si stia comportando in modo diverso rispetto al passato.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.