Variante Omicron 5, nel 58% dei nuovi casi questo sintomo rappresenta il segnale di avvertimento da non sottovalutare

Coronavirus, ecco qual è il sintomo più diffuso della variante Omicron 5: è diverso da quello delle altre varianti

Variante Omicron 5, nel 58% dei nuovi casi questo sintomo rappresenta il segnale di avvertimento da non sottovalutare (Foto Ansa)
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Variante Omicron 5, nel 58% dei nuovi casi questo sintomo rappresenta il segnale di avvertimento

La variante Omicron 5 è al momento la variante più diffusa in Italia e responsabile dell'ondata di contagi estiva che sta interessando questo periodo. Quali sono i segnali più comuni del Coronavirus e come fare per riconoscerli? Vediamo di seguito tutti i dettagli. Il virus del Covid-19 si sta diffondendo ancora grazie alla capacità di generare sottovarianti che possono anche eludere le difese immunitarie. Con l’evoluzione del Covid anche i suoi sintomi si sono evoluti. I ricercatori hanno individuato il sintomo che ora colpisce la maggior parte dei nuovi casi, e che sta divenendo il segno principale del Coronavirus, come riporta greenme.it.

Il sintomo principale e i primi 20

Secondo Zoe Health Study, che ha analizzato i dati di 17.500 persone risultate positive al virus in questa settimana, il sintomo principale riportato è stato il mal di gola. Poi mal di testa e naso chiuso sono attualmente gli altri segni comuni della malattia. I primi 20 sintomi di Covid sono: mal di gola, mal di testa, naso bloccato, tosse con catarro, voce roca, starnuti, stanchezza, dolori muscolari, vertigini, ghiandole del collo gonfie, dolore agli occhi, odore alterato, tensione al petto, febbre, brividi, mancanza di respiro, mal d’orecchi, perdita dell’olfatto.

Il caso dei tamponi negativi

I primi tamponi risultano quasi sempre negativi con Omicron 5, ma se si continuano ad avere sintomi sospetti è bene ripeterlo dopo alcuni giorni. Si credeva inizialmente che le persone che avevano precedentemente contratto il virus, avessero un livello di immunità abbastanza elevato dopo una recente infezione. E' però probabile contrarre nuovamente il virus anche dopo poco tempo dalla prima infezione.

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L'importanza della protezione

I ricercatori ribadiscono  l’importanza della vaccinazione per proteggersi da sintomi più gravi ed eventuali complicazioni, specie nelle persone fragili e anziane, che possono avere più difficoltà ad affrontare la malattia.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.