Il premier britannico, Boris Johnson, ha preannunciato alla nazione nuove restrizioni per arginare la variante Omicron
Nonostante l’imponente campagna vaccinale, il Regno Unito è di nuovo sprofondato nell’incubo del Covid soprattutto dopo la scoperta della nuova variante Omicron che sta seminando il panico in tutto il mondo. Nel corso di un suo intervento alla nazione, il premier britannico Boris Johnson, ha reso note le nuove restrizioni anti-contagio che verranno presto applicate in tutto il paese per scongiurare il rischio di un nuovo lockdown.
Le nuove regole
“Non sappiamo quanto saranno efficaci i nostri vaccini” ha ammesso il premier alla nazione anche se, a suo avviso, vi sono buone ragioni per ritenerli ancora una sufficiente protezione. Cambieranno anche alcune regole che riguardano gli ingressi nel Regno Unito che saranno inasprite ulteriormente e che renderanno obbligatoria la sottoposizione ad un test molecolare e la quarantena fino alla certezza della negatività per poter circolare in Gran Bretagna.
I limiti per i viaggi all’estero
E’ stata anche introdotta l’obbligatorietà della mascherina sia all’interno dei negozi che per l’accesso ai mezzi pubblici. In ogni caso, Johnson ha preannunciato che verranno frenati i viaggi verso l’estero. L’obiettivo delle restrizioni è quello di evitare che i contagi possano tornare a riempire i reparti di malattia infettiva creando forti pressioni sul servizio sanitario britannico. Significative le affermazioni di Patrick Vallance, il consigliere scientifico del Regno Unito, che ha ammesso il timore che la nuova variante possa avere potenzialità tali da “eludere la protezione dei vaccini”. CONTINUA A LEGGERE…
Due casi già identificati in Gb
Secondo Vallance, la nuova variante Omicron sarebbe il mix tra “la trasmissibilità e la potenzialità in un certo grado di eludere i vaccini per il numero di mutazioni”. Intanto oltremanica sono già due i casi di variante rilevati, uno a Nottingham e uno a Chelmsford. Le due persone si trovano al momento isolate a casa e sottoposte ad una rigida quarantena. Secondo quanto dichiarato dal ministro della salute britannico, i due casi sarebbero correlati.
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