
Il noto virologo ha parlato dei rischi legati alla nuova variante scoperta in sudafrica
È arrivata anche in Italia la variante sudafricana ribattezzata Omicron dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta di un dirigente dell’Eni residente a Caserta che si è recato in Mozambico per lavoro e al ritorno, ha contagiato tutta la sua famiglia. Il paziente è vaccinato con due dosi, perciò la situazione ha messo in allarme le autorità sanitarie. Il virologo Fabrizio Pregliasco del Cts della Lombardia non esclude ulteriori restrizioni a gennaio.
Le caratteristiche della variante Omicron e il rischio di nuove restrizioni
Il coronavirus muta molto velocemente, il mondo si confronta con una nuova variante, la Omicron che, secondo l’Oms presenta maggiori probabilità di reinfezione e si sta diffondendo in Sudafrica, Botswana e Hong Kong. In Europa, oltre all’Italia, si registrano già i primi casi in Belgio e forse anche in Francia dove si stanno valutando le caratteristiche virali di alcuni pazienti positivi. L’associazione medica del Sudafrica – la SAMA – ha già individuato alcune caratteristiche di questa variante. La presidente della SAMA, Angelique Coetzee ha spiegato che i pazienti positivi, anche se giovani, presentano una forte stanchezza, ma i sintomi della malattia per ora non appaiono gravi.
Servirà la massima prudenza
Dalle prime indiscrezioni che circolano tra gli esperti, sembra che la Omicron sia il risultato di diverse mutazioni del virus perciò ha sviluppato una grande capacità di adattamento e riesce a diffondersi molto rapidamente tra la popolazione, ma lo studio della sintomatologia è ancora allo stadio iniziale. Il professor Pregliasco consiglia massima prudenza poiché ancora non sappiamo quale sia l’efficacia del vaccino o degli anticorpi prodotti dalla malattia nei confronti di questa ulteriore variante del coronavirus. Non si escludono perciò altre chiusure dopo il 6 gennaio quando il super green pass non sarà più in vigore. CONTINUA A LEGGERE
I provvedimenti delle autorità europee per contenere la diffusione del virus
Gli scienziati hanno rilevato che il tampone molecolare è in grado di identificare la variante Omicron, mentre stanno ancora valutando se il test antigenico abbia la stessa efficacia. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri spiega che le autorità politiche comunitarie stanno discutendo l’adozione di regole condivise per contenere la mutazione Omicron. Tra le ipotesi analizzate c’è anche quella di prevedere l’obbligo di doppio tampone all’ingresso in Europa e la quarantena, ma solo per i passeggeri che provengono dai Paesi in cui si registra la presenza di questa variante. Si attendono nuovi provvedimenti che interessano gli spostamenti entro le prossime 48 ore, mentre tra circa una settimana le autorità scientifiche avranno elaborato un chiaro profilo della mutazione Omicron.
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