Variante Omicron, scoperta una nuova conseguenza: ecco quali sono i sintomi più diffusi e come riconoscerli

Covid, i ricercatori hanno scoperto na nuova conseguenza della variante Omicron: ecco di cosa si tratta

Variante Omicron, scoperta una nuova conseguenza ecco quali sono i sintomi più diffusi e come riconoscerli (Foto Pixabay)
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Variante Omicron, scoperta una nuova conseguenza: ecco quali sono i sintomi più diffusi e come riconoscerli. I dettagli

Quali sono i sintomi più diffusi della variante Omicron? Il naso che cola e stanchezza sono i sintomi che vengono associati più frequentemente a questo tipo di variante. I dati però sono ancora preliminari e pochi. Una ricerca britannica pubblicata sul British Medical Journal e condotta dal King's College ha analizzato cinque sintomi principali, come riporta gazzettadelsud.it. Vediamo di seguito i dettagli.

Lo studio

I ricercatori inglesi hanno isolato quindi cinque sintomi principali. Si tratta di naso che cola, mal di testa, senso di affaticamento, starnuti e mal di gola. Sono però soltanto prime indicazion basate sui casi positivi osservati a Londra, dove la variante Omicron è molto più diffusa rispetto al resto della Gran Bretagna. I sintomi sono differenti da quelli che si manifestano nei casi di variante Delta, dove si registrano febbre, tosse, mancanza di respiro, affaticamento, dolori muscolari o articolari, ma anche irritazione agli occhi, perdita di appetito, nausea, vomito, diarrea, ecc.

Scoperta una nuova conseguenza

Il Covid-19 potrebbe provocare dei cambiamenti strutturali riconoscibili del cervello specie in aree legate all’olfatto e alla memoria. Lo rivela una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature e condotto da Gwenaëlle Douaud della University of Oxford. I pazienti guariti da Covid dopo una seconda risonanza presentano diverse alterazioni strutturali e anatomiche come la riduzione della corteccia cerebrale, specie in alcune aree dedicate a memoria e olfatto.

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Osservata anche una riduzione del volume del cervello

I ricercatori poi hanno anche osservato una riduzione del volume complessivo del cervello e danni evidenti alla corteccia olfattiva. Douaud ha spiegato che quanto questo quadro osservato sia reversibile nel tempo resta da indagare con nuove ricerche.

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Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.