L’Aifa, con una nota ufficiale, ha comunicato di aver modificato la Nota 96 dopo i risultati di alcuni studi scientifici
L’Aifa, con lungo comunicato ufficiale, ha spiegato le ragioni per cui sono stati cambiati i criteri relativi alla prescrizione della vitamina D e dei suoi analoghi (colecalciferolo, calcifediolo). L’Agenzia Italiana del Farmaco ha reso noto di aver emendato la Nota 96 in base a quanto emerso da recenti studi scientifici effettuati proprio sulla vitamina D. Da adesso, per la prescrizione di questo integratore, il livello minimo nel sangue dovrà essere 12 nanogrammi e non più 20 nanogrammi per millilitro.
Gli studi che hanno smentito l’efficacia della Vitamina D
I cambiamenti in atto derivano da alcune recenti evidenze scientifiche che hanno rivisto il ruolo della vitamina D in assenza di concomitanti condizioni di rischio. Soprattutto una ricerca dello scorso anno denominata Vital e pubblicata sulla nota rivista scientifica Nejm e uno studio europeo Do-Health del 2020, avrebbero dimostrato che la vitamina D non giocherebbe alcun ruolo nella struttura ossea della popolazione sana qualora non vi siano patologie in atto come l’osteoporosi.
Cosa si è scoperto di recente
Per quanto concerne il Covid, gli stessi studi scientifici avrebbero dimostrato che assumendo vitamina D non si previene e non si riduce il rischio di contrarre il virus e quindi non avrebbe alcun senso una prescrizione preventiva. Gli studi recenti avrebbero invece individuato potenziali rischi nel caso in cui l’assunzione di vitamina D avvenga in maniera impropria. Soprattutto in epoca di Covid, la vendita della vitamina D era cresciuta del 20% a causa delle eccessive prescrizioni mediche con una spesa media pro-capite di 5 euro. CONTINUA A LEGGERE..
Le proprietà della Vitamina D
Nella sua forma attivata, la vitamina D ha la funzione di regolare vari organi e sistemi oltre ad avere un ruolo fondamentale per la difesa del nostro organismo. Una sua carenza può generare malattie o disturbi di varia natura come diabete all’infarto. Gioca un ruolo fondamentale anche nello sviluppo dell’Alzheimer all’asma o alla sclerosi multipla.
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