Questo sito contribuisce alla audience di Il Messaggero

Mercoledì 13 Novembre
Scarica la nostra app
Segnala

Vuoti di memoria, attenzione a questi segnali: ecco quando preoccuparsi

La perdita di memoria può essere di vario tipo e a seconda di essi, deve allarmare o meno.

Vuoti di memoria, attenzione a questi segnali: ecco quando preoccuparsi
Blackout di memoria. Fonte foto PEXELS

Blackout di memoria: quando c’è da preoccuparsi

A volte può capitare qualche perdita di memoria, magari temporanea e discontinua, in tal caso potrebbe trattarsi di nulla di troppo preoccupante. Però, ci sono dei campanelli d’allarme che non vanno sottovalutati: scopriamo quali sono e quando c’è da preoccuparsi davvero. Il consiglio è di non pensare subito al peggio, il cervello come ogni altro organo invecchia e può tirare degli scherzi di cattivo gusto. Dimenticarsi dove sono gli oggetti, ad esempio le chiavi, gli occhiali etc, sono in genere normali sintomi che camminano di pari passo con l’avanzare dell’età o con la distrazione eccessiva. Come già detto, però, ci sono dei segnali che dovrebbero allarmarci. Come comportarsi?

Quando allarmarsi

La perdita di memoria può dipendere da tanti fattori. Diventa allarmante quando ci si siede in auto e ci si dimentica come guidarla, oppure se saltiamo di frequente le parole di una frase, o ancora se riponiamo gli oggetti sempre nei posti sbagliati. I blackout di memoria sono preoccupanti quando sono persistenti, peggiorano con il passare del tempo e creano problemi al normale svolgimento delle attività giornaliere.

Perdersi non è un buon segno

Un segnale preoccupante è quando ci si perde, ossia si perde l’orientamento nello spazio, in quanto è una delle prime funzioni che si perdono con il sopraggiungere della malattia di Alzheimer. In questo caso vengono colpite le aree cerebrali che conservano il ricordo degli spazi che si frequentano. Il peggioramento di questo sintomo è davvero allarmante.

CONTINUA A LEGGERE

Fase da monitorare

Quando la perdita di memoria è associata a uno stato di transizione tra un normale invecchiamento e le demenze, prende il nome di decadimento cognitivo lieve. La programmazione, la preparazione di un pasto più complicato del solito, ne possono essere i sintomi. Non necessariamente con il tempo la situazione peggiora o passa a patologie più serie, in alcuni casi rimane stabile o addirittura migliora. Solo nel 10-15% dei casi come riporta focus, il decadimento cognitivo lieve è l’anticamera dell’Alzheimer, se viene diagnosticato si può agire in tempo per gestire la malattia in futuro.

La nostra newsletter!

Ricevi gli aggiornamenti e le ultimissime
su Meteo e Scienza via mail!

ISCRIVITI ORA!

Valerio Fioretti

Sono un fisico, meteo appassionato e meteorologo, scrivo da anni notizie sul web. Sono esperto di argomenti che riguardano sport, calcio, salute, attualità, alpinismo, montagna e terremoti.

SEGUICI SU:

Ultima Ora

Ultima Ora Terremoto