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West Nile, aumentano i casi: scattano le zone rosse in Veneto. Ecco cosa sta succedendo

Aumenta la diffusione del West Nile, il Veneto resta la Regione più colpita: scattano le zone rosse, come previsto dal nuovo piano straordinario

West Nile, aumentano i casi: scattano le zone rosse in Veneto. Ecco cosa sta succedendo
West Nile, aumentano i casi: scattano le zone rosse in Veneto. Ecco cosa sta succedendo - Foto Pixabay

West Nile, in Veneto scattano le zone rosse

Il West Nile continua a diffondersi in Italia, con il Veneto che è ancora la Regione più colpita: su 386 contagi registrati finora, infatti, 123 sono stati individuati proprio nel Veneto. Alcuni cluster hanno costretto le autorità a proclamare due zone rosse in provincia di Padova e in quella di Venezia. Quest’oggi, come riporta Ilrestodelcarlino.it, sono intanto in programma nuovi interventi di disinfestazione nel veneziano, così come previsto dal nuovo piano di emergenza regionale.

Qual è la situazione in Veneto

In Veneto la situazione è sotto stretto monitoraggio: dei 386 casi di West Nile, 192 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, di cui 100 proprio in questa Regione; su 22 decessi registrati nel nord Italia, 13 sono avvenuti in Veneto. A complicare la situazione è stata la siccità estiva, che ha provocato una proliferazione di focolai di zanzare. Per questo motivo Venezia e Spinea sono entrate in zona rossa.

Il piano straordinario regionale

Per far fronte all’emergenza West Nile, nei giorni scorsi il Veneto ha messo a punto il nuovo piano straordinario regionale che suddivide i Comuni nelle aree di rischio di colore bianca, gialla, arancione e rossa. Nei primi dieci giorni di settembre saranno messi in atto alcuni interventi per ridurre le infezioni, soprattutto tra i soggetti fragili. “Non potevamo non agire davanti a una diffusione così elevata del West Nile”, ha spiegato Manuela Lanzarin, assessore a Sanità e Sociale.

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Cos’è il West Nile e quali sono i sintomi

Il West Nile è un virus che provoca l’omonima febbre West Nile: si tratta di un viris che si trova in uccelli selvatici e zanzare (per lo più del tipo Culex). Proprio le punture di zanzare sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. L’infezione non si trasmette da persona a persona. Il virus ha un periodo di incubazione che va da 2 a 14 giorni dopo la puntura. La maggior parte delle persone è asintomatica. Tra i sintomatici il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito; negli anziani e nelle persone fragili, però, la sintomatologia può essere più grave e si presentano sintomi come febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, convulsioni, fino alla paralisi e al coma; alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi il virus può portare alla morte.

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.

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