Ecco cosa contengono gli zampironi e perchè sono efficaci contro le zanzare
Su cosa si basa il funzionamento dei classici zampironi che tutti abbiamo utilizzato almeno una volta? Rappresentano un pericolo per la nostra salute? La risposta a questa domanda è piuttosto semplice. Sappiamo che queste spirali contengono pesticidi, di conseguenza è facile intuire che possano rappresentare un rischio per il benessere della persona. Questi sistema anti-zanzare sono molto diffusi e notoriamente molto economici e possono essere portati ovunque senza alcun tipo di problema, inoltre la loro efficacia sembra davvero buona nel prevenire o ridurre le punture di questi insetti. Ma conosciamo davvero tutto riguardo agli zampironi? Le loro esalazioni sono davvero meno dannose rispetto alle punture stesse?
Gli studi scientifici in merito
Queste risposte potrebbero essere contenute in uno studio scientifico, secondo il quale il particolato generato dalla completa combustione di una singola spirale sarebbe equivalente a quello prodotto da un numero di sigarette compreso tra 75 e 137. Dunque, questa tipologia di esposizione potrebbe effettivamente rappresentare un rischio reale per la salute. Tuttavia, scientificamente non sono disponibili dati sufficienti riguardanti l’esposizione a lungo termine e al conseguente rischio di sviluppare patologie più severe, come ad esempio il cancro ai polmoni. Di conseguenza, nonostante la sostanza diffusa dallo zampirone sia in grado di uccidere gli insetti ma completamente innocua per l’uomo, è consigliato evitare esposizioni prolungate al fumo passivo esalato.
Zampirone: che cos’è e qual è la sua composizione
Gli zampironi sono spirali, spesso verdi, simili in tutto e per tutto a un bastoncino di incenso, tuttavia sono realizzati impiegando il piretro della Dalmazia, ovvero un fiore dall’alto contenuto di piretrina. Quest’ultima è una sostanza capace di attaccare il sistema nervoso degli insetti, provocandone la paralisi e la conseguente morte. Il nome di questi insetticidi a combustione deriva da colui che per primo sfruttò le proprietà del piretro, ovvero il chimico italiano Giovanni Battista Zampironi, fondatore di un laboratorio situato a Mestre e dedicato alla produzione di Zampirina. Quest’ultima non era altro che polvere di piretro che, una volta inserita in un cono insettifugo, avrebbe agito come pesticida naturale. Successivamente, in Giappone, vennero prodotte le prime spirali anti-zanzare capaci di bruciare più a lungo.
Fu a quel punto che Zampironi decise di adottare lo stesso metodo, dando il nome di Zampirone all’incenso insetticida famoso ancora oggi. CONTINUA A LEGGERE…
Le sostanze chimiche contenute dentro gli zampironi
Spiegato in questo modo, potrebbe sembrare che questi rimedi a prova d’insetto contengano solamente fiori, tuttavia è bene precisare che in ogni bobina sono contenute diverse sostanze chimiche. Infatti, oltre ai principi attivi che ci proteggono dalle punture degli insetti, negli zampironi sono contenuti prodotti dedicati a mantenere la spirale compatta e consentirle di bruciare molto lentamente. Essi funzionano prevalentemente in due modi diversi; alcuni contengono sostante insetticide in grado di uccidere o abbattere le zanzare, altri sono composti da sostanze prevalentemente aromatiche, come il geranio o la citronella, che fungeranno da repellente e ci risparmieranno qualche puntura.
Più specificamente, queste sono rappresentate dalla d-alletrina, ovvero una molecola piretroide sintetica che va a riprodurre l’azione del piretro della Dalmazia. Resta dunque un quesito: le spirali anti-zanzare sono innocue o tossiche?
Sostanzialmente ci si dovrebbe preoccupare soltanto se queste vengono utilizzate in spazi al chiuso a causa dei particolati prodotti dalla combustione, dato che le sostante impiegate sono considerate assolutamente sicure.
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