Zitromax, il farmaco è introvabile da giorni
Si sta parlando molto, negli ultimi giorni, dello Zitromax: l’antibiotico a base di azitromicina prodotto da Pfizer, spesso prescritto nel trattamento di Covid-19, è di fatto introvabile nelle farmacie italiane. Cosa stia succedendo esattamente non è ancora chiaro: tante le ipotesi in merito, alcune hanno fatto sorgere anche sospetti su un “ritiro” dal mercato volontario. In realtà, comunque, c’è da dire che questo farmaco non è efficace contro il Coronavirus.
Cos’è Zitromax
Zitromax, come riporta Quifinanza.it, è un antibiotico che appartiene al gruppo dei macrolidi: il suo principio attivo è l’azitromicina, che blocca la crescita dei batteri sensibili. Per questo motivo Zitromax è indicato per il trattamento delle infezioni delle vie respiratorie causate da germi sensibili all’azitromicina: viene dunque usato per peggioramento dei sintomi della bronchite cronica, infiammazione dei seni nasali (sinusite acuta), polmonite (ad eccezione di quella contratta in ospedale o casa di cura), infiammazione delle tonsille e della gola.
Cosa dice l’Aifa
La richiesta di questo farmaco, con il boom di contagi delle ultime settimane, è aumentata ed ora è di fatto introvabile nelle farmacie italiane. Questo farmaco viene spesso prescritto proprio contro il Covid-19, ma come spiegato dall’Aifa non esistono correlazioni positive sull’utilizzo dell’azitromicina da sola o in associazione con altri farmaci per la terapia del Covid. Nessun antibiotico in generale, in realtà, è approvato né raccomandato per il trattamento di Covid-19.
CONTINUA A LEGGERE
Zitromax non efficace contro il Coronavirus
Secondo l’Aifa la carenza attuale di Zitromax non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste: numerosi gli studi che hanno dimostrato la non efficacia dell’azitromicina contro il Coronavirus. Niente panico, quindi: anche se il farmaco è introvabile, la sua mancanza non cambierà il decorso dell’infezione. Resta da capire, insomma, per quale motivo i medici stiano continuando a prescriverlo sapendo che non è indicato nel trattamento del Covid-19.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.