A cosa servivano i Moai? Il mistero dell’Isola di Pasqua è stato risolto
Sull'Isola di Pasqua sono presenti oltre 900 statue di pietra: perché sono state costruite in quella determinata posizione? La risposta arriva da una ricerca
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Isola di Pasqua: il mistero dei Moai
Quando si parla dell'Isola di Pasqua non si può non far riferimento alle enormi teste di pietra, i famosi Moai, che vi si trovano e che sono rivolti verso il mare. Da molto tempo ci si pongono le stesse domande: chi le ha costruite, quando e soprattutto perché? A lungo si è provato a dare una risposta a questi interrogativi e nella ricerca che è stata pubblicata da “Plos One" – e riportata da “LaStampa.it" – è stato svelato il segreto sulla posizione scelta per le oltre 900 statue di pietra che si trovano sull'Isola di Pasqua e che vengono visitate ogni anno da oltre 100 mila turisti.
Scoperto il perché del posizionamento dei Moai
Secondo i sondaggi geologici che sono stati eseguiti – come riportato da “LaStampa.it" – sembra che i Moai non siano stati posizionati in modo casuale, bensì vicino alle fonti vitali per l'umanità: vale a dire l'acqua fresca. Per arrivare a questa conclusione gli archeologi hanno incrociato la mappa delle risorse naturali dell'isola che si trova nell'Oceano Pacifico, e così facendo hanno scoperto che vi era una corrispondenza con le fonti d'acqua dolce.
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Le basi dei Moai si trovano dove sgorgava l'acqua
Dunque, la popolazione che abitava l'Isola di Pasqua aveva un intento ben preciso quando ha deciso di costruire i Moai: non si tratta, dunque, di statue realizzate per arricchire l'isola di “sculture", bensì – si legge su “LaStampa.it" – di statue costruite per segnare in qualche modo delle posizioni precise dell'isola. Le basi, infatti – secondo quanto sostiene Carl Lipo, professore di antropologia alla Binghamton University e coautore dello studio che ha fatto chiarezza sui motivi che sono stati alla base della costruzione dei Moai – si trovano esattamente dove sgorgava l'acqua.
La costruzione delle statue era centrale per la loro sopravvivenza
Stando a quanto si legge su “LaStampa.it“, dietro alla costruzione delle statue presenti sull'Isola di Pasqua, dunque, vi era una necessità ben precisa. Secondo il Prof. Carl Lipo, coautore della ricerca che è stata pubblicata da “Plos One", costruire quelle state non era solo qualcosa di culturalmente significativo per quella popolazione, ma anche centrale per la loro sopravvivenza. Vi era, quindi, un'esigenza concreta alla base di quelle costruzioni così imponenti.
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Perché sono state investite così tante risorse nella costruzione dei Moai?
A questo punto non si può fare a meno di porsi una domanda: per quale motivo la gente di Rapa Nui ha deciso di investire tutte queste energie per segnalare le fonti d'acqua quando, invece, sarebbero state sufficienti delle opere decisamente più piccole e meno impegnative da costruire? Secondo il Prof. Carl Lipo – come riportato da “LaStampa.it" – i Moai rappresentavano gli antenati divinizzati e, in qualche modo, volevano celebrare la condivisione delle risorse che si verificava ogni giorno. Si trattava, dunque, di una sorta di inno alla vita e, allo stesso tempo, un ringraziamento per quanto si riceveva, riconoscendo l'acqua come un bene davvero prezioso.
Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.