Alexa, dipendenti Amazon ascoltano ciò che diciamo?

Migliaia di persone in tutto il mondo ascoltano ciò che diciamo agli smart speaker

Dipendenti umani "spiano" le nostre conversazioni? - Foto PC Professionale
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Alexa, operatori umani ascoltano le conversazioni?

Quante volte vi è capitato di pensare che il vostro cellulare vi ascoltasse per poi proporvi delle pubblicità mirate? Ebbene, a quanto pare in alcuni casi succede proprio così. Ma ad ascoltare le conversazioni sono persone in carne ed ossa.

Parlano ex dipendenti di Amazon

Stando a quanto rivelato a Bloomberg da alcune persone che in passato hanno lavorato per Amazon, esistono team a livello globale, composti da migliaia di persone, che ascoltano e analizzano le conversazioni rivelate dagli smart speaker con assistente digitale Alexa, in modo da migliorarne la capacità di comprensione del linguaggio naturale. È quanto si legge su Tomshw. Fosse confermata, questa vicenda farebbe piombare il colosso dell’e-commerce in una polemica senza precedenti: di recente, infatti, la questione riguardante la privacy e i dati sensibili degli utenti è sempre più centrale. Questi team, secondo il rapporto, ascoltano le conversazioni catturate dagli Amazon Echo, le trascrivano, le analizzano e poi inseriscono i risultati nel software.


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Team di ascolto in tutto il mondo

I team di “ascolto” sarebbero sparsi in tutto il mondo: a queste persone viene fatto firmare un accordo di non divulgazione, lavorano circa nove ore al giorno e ascoltano più di 1.000 file audio ciascuno, contrassegnandoli per aiutare poi Alexa. Capita quindi nelle clip di catturare porzioni di vita quotidiana degli ignari utenti: spesso si tratta di situazioni irrilevanti ma a volte può capitare di imbattersi in cose più gravi, come richieste di aiuto e aggressione.

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La risposta di Amazon

Un portavoce di Amazon ha già risposto al rapporto: “I dipendenti non hanno accesso diretto alle informazioni che possono identificare la persona o l’account da cui proviene il flusso di lavoro. Tutte le informazioni sono  trattate con elevata riservatezza e impieghiamo procedure di autenticazione multifattore per limitarne l’accesso”. 

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Biagio Romano

Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.