Ecco come funziona l’anestesia e perché ci fa dormire
Pochi respiri, poi quella strana sensazione di sonno e il crollo inesorabile fino al risveglio qualche ora più tardi. É l’effetto dell’anestesia, utilizzata dai medici per gli interventi chirurgici o per operazioni che altrimenti causerebbero troppo dolore nei pazienti. Inibendo le attività del cervello, l’anestesia (se totale) fa abbandonare il corpo umano a un (più o meno) lungo sonno che ci distrae da bisturi e lame; se parziale, invece, addormenta solo la parte del corpo interessata e ci fa rimanere vigili. Ma come funziona davvero l’anestesia e perché ha quest’effetto così “devastante” sul nostro corpo?
Il funzionamento dell’anestesia
Tutti pensano, appunto, che l’anestesia “addormenti” il cervello. Ma non è esattamente così: lo studio condotto da scienziati della Duke University (North Carolina, USA), riportato sul portale scientifico Neuron e dal sito Focus.it, ha evidenziato che l’anestesia attiva un piccolo gruppo di neuroni che, a loro volta, facilitano il rilascio di specifici ormoni regolatori delle funzioni corporee e dell’umore. Il tutto, ovviamente, non appena l’anestesia si insinua nel circuito neurale e nel sonno profondo. Dunque è l’attivazione di qualcosa che causa l’addormentamento piuttosto che l’inibizione diretta dei sensi. E per arrivare a questa conclusione, ovviamente, i ricercatori statunitensi hanno condotto una serie di esperimenti basandosi sugli effetti cerebrali del “sonno profondo”.
I test sui topi
Gli scienziati hanno addormentato alcune cavie con dei farmaci anestetici e, attraverso marcatori molecolari, studiato quali neuroni venivano attivati dall’anestesia. É stato evinto che ad attivarsi nelle cavie sono stati i neuroni del nucleo sopraottico che hanno prodotto e rilasciato nel sangue delle sostanze ormonali. Attivando chimicamente questi neuroni i topi sono caduti in un lungo sonno, proprio come un paziente in sala operatoria. Al contrario, disattivando i neuroni sopraottici le cavie si sono dimostrati incapaci di addormentarsi e cadere nel sonno profondo. Inoltre i ricercatori hanno silenziato i neuroni sopraottici nelle cavie proprio durante l’anestesia: in ogni singolo caso i topi si sono destati prima e con più facilità. Un importante passo in avanti per lo studio del cervello umano e dei suoi segreti!
Come viene praticata l’anestesia
L’anestesia generale, spiega il portale Wikipedia, viene realizzata tramite farmaci “anestetici” e che portano a uno stato di narcosi, una vera e propria condizione di perdita di coscienza. I farmaci che inducono la narcosi possono essere somministrati dall’anestesista in due modi: via iniezione endovenosa e o via inalatoria (con la classica mascherina).
Associazioni in Italia legate all’anestesia
La maggiore e più antica società scientifica di anestesia, come riporta Wikipedia, è la SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva). Per gli aspetti specificamente sindacali è presente l’AAROI-EMAC (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri). Esistono tuttavia altre società scientifiche minori che si occupano di specifici settori della branca come l’anestesia pediatrica (SARNEPI), la terapia del dolore (AISD) o l’anestesia loco-regionale (ESRA).
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.