Anne McLaren, ecco chi era e perché oggi Google celebra il suo compleanno con un Doodle
Google oggi celebra con un Doodle quello che sarebbe il 94° compleanno della pioniera scienziata della fertilità Anne McLaren. Il lavoro pionieristico della genetista ha portato alla fecondazione umana in vitro – nota come IVF – dando speranza a milioni di persone che vogliono mettere su famiglia. Dame Anne Laura Dorinthea McLaren era una scienziata britannica, figura di spicco nella biologia dello sviluppo, come riporta thesun.co.uk. E’ nata il 26 aprile 1927 a Londra. Vediamo di seguito i dettagli della sua carriera. Leggi anche: Vera Gedroits, ecco chi era e perchè Google le ha dedicato un Doodle
La biografia
Da bambina, ha avuto un piccolo ruolo nel film di fantascienza del 1936 di H.G. Wells “The Shape of Things to Come“. La sua passione per la scienza l’ha vista studiare zoologia all’Università di Oxford. La sua ricerca rivoluzionaria negli anni ’50 l’ha vista riuscire a creare un embrione all’esterno di una madre, utilizzando i topi. Nel 1991, la McLaren è stata nominata Segretario agli Esteri, e in seguito vicepresidente, della Royal Society. È diventata anche la prima donna a ricoprire un incarico nella storia di 330 anni dell’istituzione. Leggi anche: Laura Bassi, ecco chi era e perché Google la celebra con un Doodle
La fecondazione in vitro
Anne McLaren è considerata una delle biologhe più significative del XX secolo. La sua ricerca fondamentale sull’embriologia ha aiutato innumerevoli persone a realizzare i loro sogni di genitori. Negli anni ’50, la McLaren iniziò a lavorare con i topi per comprendere ulteriormente la biologia dello sviluppo dei mammiferi. Dopo aver coltivato con successo embrioni di topo in vitro (in apparecchiature di laboratorio), la McLaren e il collega scienziato John Biggers hanno dimostrato la possibilità di creare embrioni sani al di fuori dell’utero materno. Le sue scoperte, pubblicate nel 1958, hanno aperto la strada allo sviluppo della tecnologia di fecondazione in vitro (IVF). Leggi anche: Festa del papà 2021, ecco perché si celebra il 19 marzo, Google dedica un Doodle – Meteo
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L’utilizzo sull’uomo
Sono passati 20 anni quando la fecondazione in vitro è stata utilizzata per la prima volta con successo sugli esseri umani. La ricercatrice è stata in gran parte responsabile del successo della ricerca sulle cellule staminali e dell’inseminazione artificiale.
Le cellule staminali
Con i suoi esperimenti sui topi, ha ottenuto risultati rivoluzionari nella ricerca sulle cellule staminali e nell’inseminazione artificiale. Negli anni ’50 riuscì a rimuovere un embrione dall’utero di un topo, lo osservò per due giorni su un terreno di coltura e rimise l’embrione nell’utero. In tal modo, ha avviato la cosiddetta fecondazione “in vitro”, che oggi consente alle persone di concepire i bambini nonostante siano sterili. La donna britannica morì nel 2007 all’età di 80 anni.
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