Assistenti vocali, in futuro parleranno come noi?
Gli assistenti vocali in futuro parleranno come noi. O almeno questo è quanto attende Cortana di casa Microsoft, che punta ad offrire un’esperienza di dialogo naturale grazie alla tecnologia sviluppata da Semantic Machines, startup acquisita dalla società.
Microsoft spiega il suo approccio
Nella Build 2019, conferenza di Microsoft per gli sviluppatori, si è parlato proprio di questo: del futuro degli assistenti vocali. Il colosso di Remond, si legge sull’Ansa, ha descritto il nuovo approccio incentrato su creazione di interfacce conversionali basate su dati e machine learning.
Il futuro di questa tecnologia: c’è anche Cortana
Microsoft immagina in mondo in cui ogni organizzazione possiede un agente, proprio come accade oggi con i siti web. La creazione del team Semantic Machines aiuta a velocizzare il lavoro per quanto riguarda il linguaggio naturale. Questa tecnologia, infatti, in futuro sarà integrata nelle esperienze conversazionali di Microsoft, tra cui anche Cortana, e sarà resa disponibile agli sviluppatori.
Gli altri argomenti della Build 2019
Nel corso della Build 2019, inoltre, Microsoft ha presentato i nuovi servizi di collaborazione e produttività su app e web ma anche funzionalità di intelligenza artificiale su Microsoft 365, così come nuove tecnologie open source e nuovi strumenti di sviluppo per Azure e Windows. Spazio anche alla prossima versione di Microsoft Edge. Saranno le scelte dei sviluppatori, ha fatto sapere il Ceo di Microsoft Satya Nadella, a plasmare il mondo che ci circonda.
Google, assistente vocale anche per i muti
Anche Google, intanto, continua ad impiegare tempo e risorse sul suo assistente virtuale. A tal proposito, stando a quanto riportato dall’Ansa, un ingegnere italiano, Lorenzo Caggioni, ha mostrato come l’assistente virtuale di Google possa aiutare anche chi è muto. Il progetto in questione, presentato durante la conferenza Google I/O, si chiama Diva: permette a chi è affetto di disabilità verbali di accedere all’assistente vocale di Google senza usare la voce. La soluzione è un pulsante collegato ad una scatoletta, che riesce a convertire il segnale del pulsante in un comando da inviare all’assistente.
Classe '93, napoletano di nascita, interista di fede. Scrivo sul web da quando avevo 16 anni: prima per hobby, poi per lavoro. Curioso di natura, amo le sfide (soprattutto vincerle). Mi affascinano il mondo dell'informazione e quello della comunicazione.